tag:blogger.com,1999:blog-45561546315601825062024-03-02T02:05:22.486+01:00Opzione BenedettoOpzione Benedettohttp://www.blogger.com/profile/16174016510930041338noreply@blogger.comBlogger90125tag:blogger.com,1999:blog-4556154631560182506.post-37188204301029220992023-12-23T23:36:00.003+01:002023-12-23T23:38:31.861+01:00Meditazioni per la Quarta domenica di Avvento<p style="text-align: justify;">Adoriamo il Verbo incarnato nel seno di Maria, il quale sospira ed anela il momento della sua comparsa sulla terra per salvarci. Ammiriamo questo gran mistero di amore e di bontà, per cui un Dio si è rivestito della nostra carne per espiare i nostri peccati: mistero che lo Spirito Santo ha attestato con tanti miracoli; mistero che ha avuto gli Angeli per testimoni, ed è stato predicato alle nazioni, creduto nel mondo, assunto in gloria. E non è forse giusto che con maggiore devozione ci prepariamo a celebrare un tanto mistero alla vigilia di questa grande solennità? <br /></p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjLKOR-NvgQlJ90lN-rygse0oW1Rr2kKPyGYFVvobMiwKSm2OEl4OAjiwL3Wdm8feQUyUHGZ_mC8DMf2nmEzx7RqFDa8L7-LExJC0iGXsWTjdLuI4ugzK7v63EuVjRblgfsf3Q8i01eKsCvXNBjCHIm_aSkZAav6xeq3LZYxjcpEEPfrjR7MbRbZ4ZeQZyb/s678/johnbaptist_preaching-678x380-1.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="380" data-original-width="678" height="179" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjLKOR-NvgQlJ90lN-rygse0oW1Rr2kKPyGYFVvobMiwKSm2OEl4OAjiwL3Wdm8feQUyUHGZ_mC8DMf2nmEzx7RqFDa8L7-LExJC0iGXsWTjdLuI4ugzK7v63EuVjRblgfsf3Q8i01eKsCvXNBjCHIm_aSkZAav6xeq3LZYxjcpEEPfrjR7MbRbZ4ZeQZyb/s320/johnbaptist_preaching-678x380-1.jpg" width="320" /></a></div><span><a name='more'></a></span><p style="text-align: justify;">I. <i>Obbligo di prepararci in una maniera più conveniente all'approssimarsi della Festa del Natale</i>. - Come altra volta Dio deputò i suoi Angeli per annunciare ai pastori la nascita del Salvatore, così ha deputato la Chiesa sin dal principio dell'Avvento, per dirci: <i>Preparatevi a ricevere il Signore che deve venire</i>. Oggi la Chiesa rinnova le sue istanze: <i>Ci avviciniamo al momento solenne</i>, ci dice, <i>preparatevi meglio ancora</i>. Infatti come onoreremo degnamente Gesù Bambino, se non ci raccogliamo di più a misura che si avvicina la festa? I sensi non scorgeranno nel Presepe che abiezione e povertà, non vi vedranno niente che tocchi ed ecciti il cuore a grandi cose. È necessario quindi di una provvisione tutta nuova, per dir così, di fede e di amore, che sappia scoprire in questo piccolo Bambino il Figlio Eterno di Dio, generato avanti l'aurora negli splendori dei Santi, quello che assiso alla testa del Padre, è adorato dagli Angeli, dai Profeti è chiamato Emanuele, il Dio con noi, e dagli Apostoli il Verbo, per cui tutto è stato fatto, e che tutto produce per la virtù della sua parola, egli che lo splendore della gloria. Gesù Bambino, che viene a nascere per noi, ha un gran desiderio di nascere in noi; ma egli lo farà soltanto secondo la misura della nostra preparazione in questi giorni benedetti. Ai cuori ben preparati darà in abbondanza la pace promessa agli uomini di buona volontà: pace con Dio, pace col prossimo, pace con se stesso, e con la sua coscienza; darà il suo spirito di umiltà e di dolcezza, di povertà e di semplicità, di obbedienza e di abbandono alla condotta di Dio, grazie preziose, proprie del mistero del Natale; ma ai cuori mal preparati chiuderà il suo cuore e la sua mano. Teniamo questa disgrazia.<br /></p><p style="text-align: justify;">II. <i>Maniera di prepararci alla prossimità della Festa del Natale</i>. - Tre ne sono i mezzi: il raccoglimento, la santità della vita, l'uso frequente delle orazioni giaculatorie.<br />1° Il raccoglimento. Niente allontana Dio da un cuore, come la dissipazione, che espande l'anima tutta al di fuori, l’assorbe in un mondo di pensieri e di immaginazioni estranee, con che l’agita e la turba. A misura quindi che si avvicina il gran giorno, e d’uopo custodire di più il nostro cuore contro tutto ciò che distrae, pensare più spesso al mistero del Natale, all'amore del Dio del Presepe, ai sentimenti pii ed alle buone risoluzioni che dovremmo offrirgli in ricambio del suo amore e della sua bontà.<br />2° Al raccoglimento bisogna aggiungere la santità della vita. Perciò è necessaria in questi giorni una maggior vigilanza su di noi per evitare ogni peccato, consacrare tutte le nostre azioni all'amore di Gesù Bambino, facendole nel modo più perfetto possibile; è d’uopo offrirgli ogni giorno qualche sacrificio, per esempio il sacrificio di un desiderio, di una premura, di una ripugnanza, di una parola orgogliosa o di cattivo umore, e fare di tutti questi sacrifici, come un mazzetto di mirra per offrirlo a Gesù Bambino; ma soprattutto dobbiamo pregare lo Spirito Santo di formare egli stesso in noi questa pietà tenera e fervente, che apportarono al Presepe Maria e Giuseppe, i pastori ed i magi, e che vi hanno portato, e vi portano oggi ancora tante anime sante.<br />3° La pratica delle orazioni giaculatorie, vale a dire dei santi desideri che chiamano nell'anima il Dio Salvatore, completerà la nostra preparazione. La Chiesa fa ripetere i suoi ministri queste tenere parole o sospiri dei Patriarchi e Profeti: <i>Mandate, o cieli, sopra di noi la vostra rugiada, e le nubi piovano il Giusto. Oh se squarciaste i cieli e scendeste! Ve ne scongiuro, o Signore, mandate all'anima nostra il suo Salvatore. Dimostrateci, o Signore gli effetti della vostra misericordia; e dateci la salute col mandare il Salvatore. Fate risplendere la vostra misericordia, o Salvatore di coloro che sperano in Voi</i>. Le belle antifone che si cantano nell'Avvento ci daranno ancora materia di altri simili sospiri. Ripetiamoli spesso, ed aggiungiamoci quello di San Giovanni nella sua Apocalisse: <i>Venite Signore Gesù, venite</i>. <br /><br />Abbiamo noi la ferma volontà di prepararci alla prossima festa con i tre mezzi che abbiamo meditato?</p><p style="text-align: justify;">tratto da: Hamon-Bertola, Meditazioni e colloqui eucaristici. </p><p></p>Opzione Benedettohttp://www.blogger.com/profile/16174016510930041338noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4556154631560182506.post-47236473346195050642023-12-16T23:30:00.003+01:002023-12-16T23:32:03.631+01:00Meditazioni per la Terza domenica di Avvento<p style="text-align: justify;">Uniamoci all'Apostolo S. Paolo, prostrato innanzi all'Eterno Padre, per sollecitare in favore dei fedeli di Efeso una conoscenza sempre più profonda di Gesù Cristo e del suo amore, conoscenza che supera ogni scienza. Desideriamo ardentemente per noi questa divina conoscenza, e domandiamo a Dio, per l'anima nostra con tutto l'ardore dei nostri sospiri, dicendo: <i>Signore, fate che io vi conosca, finché vi ami</i>.</p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhKC8X5c3f_2wDaqQH7hpMBk32Mnrc9FuMZXMhks-aeE9sGuHBlZfeEbiZOBA62sCTqEPUEoKlG6UlnVwHAweR64uq3GSweW2aFbu3EOpTKFZPEoX7pSIGARDK4nO4LJY2uVts2_1FgChYchW8obPw2crWatSCp9WfugU0T5PlBXpiwabWvSATikRvgZBi8/s560/gv-119-28-dopo-di-me-verrc3a0-uno-che-c3a8-prima-di-me.jpeg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="458" data-original-width="560" height="262" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhKC8X5c3f_2wDaqQH7hpMBk32Mnrc9FuMZXMhks-aeE9sGuHBlZfeEbiZOBA62sCTqEPUEoKlG6UlnVwHAweR64uq3GSweW2aFbu3EOpTKFZPEoX7pSIGARDK4nO4LJY2uVts2_1FgChYchW8obPw2crWatSCp9WfugU0T5PlBXpiwabWvSATikRvgZBi8/s320/gv-119-28-dopo-di-me-verrc3a0-uno-che-c3a8-prima-di-me.jpeg" width="320" /></a></div><br /><span></span><span><a name='more'></a></span><div style="text-align: justify;">I. <i>Non vi è studio più nobile e più degno per l'uomo che quello del mistero dell'Incarnazione</i>.
- Si trovano in realtà in questo mistero tutte le perfezioni di Dio, e
tutte le perfezioni della creatura unite insieme; poiché il Verbo
Incarnato consustanziale al Padre, è come lui infinitamente perfetto; e
consustanziale a noi, è adorno di tutte le perfezioni, di cui Dio
nell'ordine naturale di Provvidenza può arricchire una creatura. La
stessa SS. Triade ne è deliziata, e se ne compiace trovandovi per sé una
gloria infinita; mentre il Paradiso vi trova la sua gioia, il suo
tesoro, il soggetto delle sue lodi, ed esclama: <i>Gloria a Dio nel più alto dei Cieli</i>.
Si può quindi dare per l'intelletto umano altro studio più degno? Noi
amiamo conoscere gli uomini illustri, ed avremmo a vergogna ignorare
l'origine e la storia delle loro grandiose gesta; ed il Verbo incarnato,
la gloria e l'onore della nostra natura a lui unità ipostaticamente,
lui nostro redentore e salvatore, nostro re e maestro, e nello stesso
tempo nostro fratello, coerede insieme e compartecipe del regno dei
cieli, non ci curiamo di studiarlo, oppure lo studiamo così poco e così
poco lo conosciamo da meritarci il grave rimprovero che S. Giovanni
faceva ai Giudei: <i>Egli è in mezzo a voi, e voi non lo conoscete!</i> Se Mosé diceva a se stesso, parlando del Roveto ardente: <i>Andrò e vedrò questa grande meraviglia</i>,
come noi non diciamo a noi stessi: Vogliamo studiare per conoscere
sempre più la meraviglia superiore ad ogni altra meraviglia, la
meraviglia del Dio immutabile per essenza che comincia ad essere quel
che non era; la meraviglia del Dio che resta qual’è, senza niente
perdere della sua maestà e della sua gloria, facendosi uomo e
appropriandosi le umane miserie; la meraviglia del culto supremo
riservato sino allora a Dio solo, e adesso resto ad un Uomo-Dio, non
solo dagli uomini ma dagli stessi Angeli, che adorano in lui la
debolezza onnipotente, l'eterno nato del tempo, l'infinito ristretto in
un piccolo spazio, l'autore del mondo disceso tra le sue opere e
divenuto come la più meschina delle medesime? Vogliamo contemplare e
studiare il Creatore nella sua creatura, il cielo nella terra, la gloria
somma nella ignominia, l'infinita ricchezza nella povertà,
l'immortalità della morte, e, meglio ancora, la vita divina nell'umana,
le perfezioni del Cielo visibili in terra, la più profonda umiltà nella
più sublime altezza, l'abnegazione di sé nella divinità, il sacrificio
incomparabile in colui al quale è dovuto ogni sacrificio? Perché non
imitiamo S. Paolo che faceva di Gesù Cristo il suo continuo studio e la
sua unica scienza? Conoscere Gesù Cristo, ecco tutta la sua ambizione e
la sua gloria! e dopo questa divina scienza tutto il resto gli sembrava
piuttosto una perdita, che un guadagno. Stimiamo noi così lo studio e la
conoscenza di Gesù?<br /><br /></div><p style="text-align: justify;"></p><p style="text-align: justify;">II. <i>Non vi è studio più utile di quello dell'Incarnazione.</i>
Dio ci ha dato tutto in Gesù Cristo; e perciò questo mistero è un
tesoro inesauribile di ricchezze di beni spirituali. Ma un tesoro non
produce che in quanto si possiede; e non si possiede, nel mistero della
Incarnazione, che in quanto si studia e si approfondisce. Infatti con
questo studio si impara ad amare Dio Padre che ci ha dato il suo Figlio,
si impara ad amare suo Figlio che si è dato a noi, lo Spirito Santo che
ha operato questo mistero del seno di Maria, e Maria stessa che vi ha
sì divinamente cooperato. Più si studia questo gran soggetto, più il
cuore si accende di amore; e non si vorrebbe più vivere che di amore per
Dio, che ci ha tanto amato. Studiando questo mistero si impara a
giudicare sanamente di tutto, perché vi si conoscono i giudizi e gli
apprezzamenti di Gesù Cristo, regole infallibili del vero; si impara a
far santamente tutte le cose, perché si mettono dinanzi agli occhi gli
esempi dell'Uomo-Dio, tipo adorabile del bene. Se si vuole adorare Dio,
lo si adora perfettissimamente, unendo i nostri omaggi a quelli del
Verbo incarnato, che li divinizza presentandoli al Padre improntati
della dignità della sua per persona. Se si vuole qualche grazia, si
depone la preghiera nel cuore del Verbo incarnato, che le comunica la
onnipotenza del suo intervento sul cuore di Dio. Finalmente studiando
questo mistero, la virtù si mostra sì bella, così affascinante che
l'uomo l'abbraccia con entusiasmo e con gaudio trovandone la pratica
quanto facile altrettanto dolce, perché dice a se stesso: il mio Dio non
mi domanda niente che egli per primo non abbia fatto; potrei lamentarmi
che egli domandi troppo? Tali sono i preziosi vantaggi che offre lo
studio di questo mistero. Ne abbiamo noi approfittato sinora? Lo
studiamo con amore nel Vangelo, negli scritti di S. Paolo e degli
Apostoli, nelle opere ascetiche, che ne descrivono la grandezza e la
magnificenza?</p><p style="text-align: justify;">tratto da: Hamon-Bertola, Meditazioni e colloqui eucaristici. </p>Opzione Benedettohttp://www.blogger.com/profile/16174016510930041338noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4556154631560182506.post-53520219039339180212023-12-10T09:57:00.000+01:002023-12-10T09:57:29.621+01:00 Meditazioni per la Seconda domenica di Avvento<p style="text-align: justify;">Rendiamo i nostri omaggi al Verbo Incarnato nel seno di Maria: adoriamolo come il Desiderato delle nazioni; ammiriamolo come il sovrano Signore, che per amore è giunto ad annientarsi; ringraziamolo di essersi incarnato per la nostra salute, e se non possiamo ringraziarlo quando è degno, offriamogli almeno gli omaggi di Maria, dei Santi Angeli e di tutti i Santi del Cielo e della terra.</p><p style="text-align: justify;"> </p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiPfgvVhbR9hV1nTSRcqVN6AlUZ-i8IkPJ4Ub2w82vSWa1vmg_rZ7jNhrfHcH4gfgVloF5n4YdPiNZA-rzV0VXyq6o4U56E0XXeo9KLbIMejN8rriDXf9RfZvV8RhOJqu561SDnkbug5LNGEBGCJ6zSoHpVUCPWpCk7xyCUVVosBhbERkKNW7tvk8eXyk9N/s550/96224dbf-aaad-443d-80fe-589bcba05dd4.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="391" data-original-width="550" height="227" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiPfgvVhbR9hV1nTSRcqVN6AlUZ-i8IkPJ4Ub2w82vSWa1vmg_rZ7jNhrfHcH4gfgVloF5n4YdPiNZA-rzV0VXyq6o4U56E0XXeo9KLbIMejN8rriDXf9RfZvV8RhOJqu561SDnkbug5LNGEBGCJ6zSoHpVUCPWpCk7xyCUVVosBhbERkKNW7tvk8eXyk9N/s320/96224dbf-aaad-443d-80fe-589bcba05dd4.jpeg" width="320" /></a></div><span><a name='more'></a></span><p style="text-align: justify;"><br /><br />I. <i>Santi affetti verso il mistero dell'Incarnazione.</i> - I santi affetti sono l'alimento della vita e della pietà. Sono come l'incenso gettato nel fuoco della carità di cui mantengono ed aumentano la fiamma. Sono come la manna del deserto che si adattano a tutti i gusti e soddisfano tutti i bisogni dell’anima. Sono come il sapore di tutti i misteri, ne spremono il succo e la grazia e li fanno dolcemente e quasi spontaneamente discendere nell'animo che riflette. Così, per esempio, chi può contemplare il Verbo incarnato in Maria Santissima, senza esprimere a tutte ed a ciascuna delle tre Persone divine la sua ammirazione e la sua lode, per la parte da Esse presa in questo gran mistero? Chi non dovrà esclamare rivolto al Padre: "O Padre santo, quanto mi rallegro con voi di questo primo tempio cristiano eretto in Maria Santissima, dove avete ricevuto la prima adorazione degna di voi! Quanto vi ringrazio di aver dato il vostro Figlio unigenito, ed immolato l'innocente per salvare l'uomo colpevole!” E rivolto al Verbo incarnato: “Figlio eterno di Dio, con quale gioia vi contemplo in questo tabernacolo vivente, in cui venite a ricevere i nostri omaggi, in questo trono dove vi compiacete di essere adorato e benedetto, in questa sede di giustizia in cui amate di perdonare, in questo letto di riposo in cui volete avere le debite congratulazioni, in questo paradiso della terra dove volete essere amato! Oh! Davanti a questo santuario di amore, non posso parlarvi che di amore. Mi do a voi per sempre. Vi do tutto quello che sono, perché voi facciate in me tutto quello che vi piacerà. Invoco e desidero in me il vostro spirito per dirigermi, il vostro cuore per accendermi, la vostra santa vita per essere mia vita. Vi amo, ma fate che vi ami sempre di più; infiammatemi sempre di amore, o mio Dio, perché tutto vi devo; senza di voi sarei perduto, per mezzo vostro sarò salvo purché lo voglia”. Rivolto finalmente allo Spirito Santo: “O Spirito Divino, che avete formato questo corpo sì puro, che gli avete unito un'anima sì bella, ed avete uniti l'uno e l'altra al Verbo in unità di persona, a voi gloria, lode, amore per questo mistero che è opera vostra”. E rivolto a Maria chi non esclamerà: “O Madre di Dio, quanto siete grande, quanto siete ammirabile! In voi sono concentrati tutti gli splendori dei Santi, tutte le perfezioni degli Angeli; Voi partecipate a tutta la santità di vostro Figlio; egli vive Voi e Voi vivete in lui. Ammiro in Voi la sua umiltà, la sua dolcezza, la sua bontà, la sua pazienza, la sua obbedienza, la sua preghiera continua. Nulla fate che in Gesù e per Gesù. O Madre mia, che consolazione ho di contemplare la vostra Santità, lodarla e benedirla! Con questi affetti ed altri simili, l'anima si prepara degnamente alla grande festa del Natale. Risolviamo di prepararci così.<br /><br />II. <i>Atti della vita cristiana propria del santo tempo dell’Avvento</i>. - Per mettere la nostra vita in rapporto con un tempo sì santo, dobbiamo volgere l'animo alla perfezione delle nostre azioni ordinarie, ad una maggiore riserva delle nostre parole, ad una maggiore attenzione nelle nostre preghiere, e soprattutto agli atti di virtù, a cui accenna il profeta Isaia, come mezzi per preparare la via al Messia che deve venire. <i>Raddrizzate i sentieri del nostro Dio</i>, dice egli, vale a dire: andate a Dio con perfetta rettitudine di cuore, cercando Lui solo in tutto, mirando ad ogni cosa di piacere a Lui solo. <i>Che ogni valle si colmi, e che ogni monte o collina si abbassi</i>, vale a dire: esercitatevi nell'umiltà, nella semplicità, nella moderazione. <i>Raddrizzate le vie tortuose</i>, cioè: abbandonate le vie del mondo che sono doppiezza e menzogna, per seguire le vie di Dio che sono verità e rettitudine. <i>Che le strade scabrose siano appianate</i>, vale a dire: correggete l'asprezza del vostro carattere, le crudezza del vostro amore, per essere miti e benevoli verso tutti. La rettitudine e la semplicità, l'umiltà e la dolcezza, ecco le virtù, con le quali dobbiamo preparare la via a Gesù Cristo, se vogliamo che venga nei nostri cuori. Questa preparazione ci costerà sforzi e sacrifici, ma ci condurrà al Cielo. Gesù cammina alla nostra testa, Egli che per il primo ha fatto molto di più di ciò che ci domanda; e se il viaggio è duro ad una mollezza che esita, è dolce a chi cammina risoluto. La gioia della buona coscienza fa che non si senta la pena. Credete ai Santi che ne han fatto esperienza.</p><p style="text-align: justify;">tratto da: Hamon-Bertola, Meditazioni e colloqui eucaristici. <br /><br /></p><span><!--more--></span>Opzione Benedettohttp://www.blogger.com/profile/16174016510930041338noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4556154631560182506.post-79036728047524116722023-12-02T18:56:00.001+01:002023-12-02T18:56:26.423+01:00 Meditazioni per la Prima domenica di Avvento<p style="text-align: justify;">Adoriamo lo Spirito di Dio, che ispira alla Chiesa l'istituzione dell'Avvento per prepararci alla grande solennità del Natale, di cui questo tempo è come la vigilia. Dice San Carlo: <i>Vigilia che non deve sembrare troppo lunga a chiunque apprezzi l'eccellenza della festa alla quale si prepara</i>. A tale effetto la Chiesa, levando gli occhi al Cielo, esclama: <i>O Dio! Venite con la vostra grazia onnipotente a disporre i nostri cuori</i>, e anche dice a noi nell'epistola di questo giorno: <i>Uscite dalla vostra sonnolenza, risvegliatevi, figli degli uomini, preparate i vostri cuori: la nascita del salvatore si avvicina</i>. E però sostituisce ai suoi ornamenti di festa vesti di penitenza, e alle sue preghiere ordinarie preghiere speciali e più lunghe; e per quanto può, chiama sui pulpiti predicatori straordinari, che in accenti di voce nuova possano con più efficacia muovere i cuori. Entriamo volentieri nello spirito della Chiesa, facendo nostri, in questo santo tempo i suoi sentimenti.<br /><br /></p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiYVJeXtU09ebRWZPWU7bSt0yPOMIYjOd9EmRZjOtpTO_Inhr-WX1kHNM43XfuGvW8qR330flaEQ7UOXVAHv7oG9wRWN6OwtFDcgrMV3PzcUyim5PBxTlC8sGwQj8PRUAgwUKq7G0HAVkGbRK_1O-f1UqIDHiGrwHUA6M7NpzpCQqHin0bf_MP_wGXKoOFh/s1200/1_avvento.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="872" data-original-width="1200" height="233" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiYVJeXtU09ebRWZPWU7bSt0yPOMIYjOd9EmRZjOtpTO_Inhr-WX1kHNM43XfuGvW8qR330flaEQ7UOXVAHv7oG9wRWN6OwtFDcgrMV3PzcUyim5PBxTlC8sGwQj8PRUAgwUKq7G0HAVkGbRK_1O-f1UqIDHiGrwHUA6M7NpzpCQqHin0bf_MP_wGXKoOFh/s320/1_avvento.jpg" width="320" /></a><span><a name='more'></a></span></div><br /><p style="text-align: justify;">I. <i>Perché si deve meditare in una maniera speciale, nell'Avvento, il mistero di Dio incarnato?</i> - La Chiesa, nella sua profonda sapienza, non ha creduto introdursi subito nel Presepe di Betlemme, ma ce lo mostra quasi a dito un mese prima, dicendoci: <i>Preparatevi a comparire davanti al divino Infante</i>. Meditate seriamente su questo gran mistero, che, nascosto per nove mesi nel seno di Maria, si manifesta poi al mondo nel dì del Natale. Preparategli nel vostro cuore, con la meditazione, una fede viva per le sue grandezze, una religione profonda per la sua maestà abbassata, un amore riconoscente per la sua carità, un'umiltà vera per onorare i suoi annientamenti, una dolcezza di carattere e di parole rispondenti alla sua incomparabile benignità, uno spirito di penitenza e di raccoglimento, che non sia difforme dall'austerità del Presepe e dalle santi contemplazioni del divino Infante. Se non preparate così i vostri cuori con una seria meditazione del mistero del Verbo incarnato, perderete le grazie annesse alla grande solennità. Preveniamo una tale sventura, cominciando sin da oggi a meditare sopra così alto mistero ed a menare una nuova vita.<br /><br />II. <i>Perché si deve meditare in una maniera speciale, nell'Avvento, la venuta del Salvatore per giudicarci?</i> - Senza dubbio dobbiamo richiamare alla nostra memoria in tutti i giorni della vita questo gran giudizio, col quale il mondo finirà, e ripetere ad ogni azione: Dopo questa, il giudizio. La Chiesa tuttavia, stimando questo pensiero utilissimo a farci entrare nei sentimenti di fervore propri del santo tempo dell'Avvento, col racconto del giudizio ultimo, che ci fa leggere oggi nel Vangelo, ce lo presenta come soggetto di speciali meditazioni. È quindi per noi un dovere entrare nelle sue intenzioni con il concepire una fede viva di quel gran giorno, sì consolante per i buoni, che riceveranno allora la ricompensa delle loro virtù, sì terribile per i peccatori, che avranno il castigo dei loro vizi, ed ascoltare, come San Girolamo, la voce della tromba, che ci convocherà in presenza dell’Eterno Giudice. E questa voce risuoni nell'intimo del nostro cuore per tutto questo tempo, per farci tremare al pensiero del male, e per incoraggiarci alla pratica di tutto ciò che è bene.<br /><br />III. P<i>erché si deve meditare di una maniera speciale, nell'Avvento, la venuta del Salvatore nei nostri cuori con la sua grazia?</i> - Perché questa venuta è il mezzo speciale, per cui si comunicano all'anima le grazie del mistero del Natale. Gesù Cristo in questa gran festa non nasce corporalmente come a Betlemme, ma nasce spiritualmente con la sua grazia nelle anime ben preparate. Vive in esse col suo spirito, con i suoi sentimenti, con la sua umiltà, con la sua dolcezza, con la sua carità, con tutte le sue virtù che loro comunica. <i>O buon Gesù, quanto abbiamo bisogno che Voi viviate in noi! Voi solo, o mio Dio, potete rendere all'anima nostra sfigurata dal peccato la sua bellezza primiera; Voi solo siete la nostra salute, la nostra forza, la nostra consolazione; senza di Voi, la nostra povera anima languisce e viene meno come l'erba senza acqua. Siamo infermi e non possiamo essere guariti che da Voi; siamo caduti e non possiamo essere rialzati che da Voi. Mostrateci le vostre divine bellezze che ci rapiscono l'anima; così, presi dalle vostre attrattive, verdeggerà il fiore della nostra innocenza</i>. Questa nascita è questa vita della grazia in noi la otteremo: 1° per via di ferventi preghiere, ispirate dal sentimento del bisogno che ne abbiamo; 2° a forza di vigilanza per ascoltare la grazia, che altro non desidera se non parlarci; 3° a forza di una generosa obbedienza, e di un abbandono semplice e pieno di amore alle sue ispirazioni. Sono queste le nostre disposizioni?</p><p style="text-align: justify;">tratto da: Hamon-Bertola, Meditazioni e colloqui eucaristici. <br /></p>Opzione Benedettohttp://www.blogger.com/profile/16174016510930041338noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4556154631560182506.post-4219685230183923212023-07-05T23:36:00.000+02:002023-07-05T23:36:01.741+02:00Card. Müller: Il papa. Missione e ministero<p> </p><div class="" dir="auto"><div class="x1iorvi4 x1pi30zi x1l90r2v x1swvt13" data-ad-comet-preview="message" data-ad-preview="message" id=":rr2:"><div class="x78zum5 xdt5ytf xz62fqu x16ldp7u"><div class="xu06os2 x1ok221b"><span class="x193iq5w xeuugli x13faqbe x1vvkbs xlh3980 xvmahel x1n0sxbx x1lliihq x1s928wv xhkezso x1gmr53x x1cpjm7i x1fgarty x1943h6x xudqn12 x3x7a5m x6prxxf xvq8zen xo1l8bm xzsf02u x1yc453h" dir="auto"><div class="xdj266r x11i5rnm xat24cr x1mh8g0r x1vvkbs x126k92a"><div dir="auto" style="text-align: start;"><b>Venerdì 22 settembre 2023, h. 18:00</b></div><div dir="auto" style="text-align: start;"><b> </b></div></div><div class="x11i5rnm xat24cr x1mh8g0r x1vvkbs xtlvy1s x126k92a"><div dir="auto" style="text-align: start;"><b>Il card. Gerhard L. Müller, prefetto emerito della Congregazione per la Dottrina della Fede, presenterà il libro "Il papa. Missione e ministero". Presenta e modera Giovanni Formicola.</b></div><div dir="auto" style="text-align: start;"><b> </b></div></div><div class="x11i5rnm xat24cr x1mh8g0r x1vvkbs xtlvy1s x126k92a"><div dir="auto" style="text-align: start;"><b>Salone della Camera di Commercio</b></div><div dir="auto" style="text-align: start;"><b>via <span></span>S. Aspreno 2 (p.zza Borsa) NAPOLI</b></div><div dir="auto" style="text-align: start;"> </div><div dir="auto" style="text-align: start;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjRwTolQDhGL-_oHia4BPe6Vskt8FGKRHU5AKX06g80eQckhRAnn1zNNtyC8nm7SRgMKdLQhqEsZqUjKBO9OprHiBYplW6Em8mY84h3FNJQqv8bCMvlQVoosKTaitRHB5JX3cs9EGB0S_U5CYHexlrE0EhpjhzNs0AByAvYIEi1XQ-V2FXkpqjIpDAND5ct/s2338/locandina_muller_rev.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2338" data-original-width="1653" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjRwTolQDhGL-_oHia4BPe6Vskt8FGKRHU5AKX06g80eQckhRAnn1zNNtyC8nm7SRgMKdLQhqEsZqUjKBO9OprHiBYplW6Em8mY84h3FNJQqv8bCMvlQVoosKTaitRHB5JX3cs9EGB0S_U5CYHexlrE0EhpjhzNs0AByAvYIEi1XQ-V2FXkpqjIpDAND5ct/w453-h640/locandina_muller_rev.jpg" width="453" /></a></div><br /> </div></div></span></div></div></div></div>Opzione Benedettohttp://www.blogger.com/profile/16174016510930041338noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4556154631560182506.post-59722428799545036872023-04-10T11:30:00.002+02:002023-04-10T11:30:00.197+02:00Sul mangiare carne<p style="text-align: justify;"><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh-Tu9zFRPl-mFvXlQRCQkcGuDV8Q8dyJKuEsCnCsYJ81GY25_zRWIVCRtXgS5nGqE4RYOnvT3rxWaKZWPm8RnkD5mjvYtehkr1o9VzCkNxQajKT6tcXL1UyIn0WepRDg2SRVuuhIPMGgzZj1-uqNTYKBuTlB0JCGpenCwqkqip9I7GcFu79URNRQqHlw/s1743/Georg_Friedrich_Stettner_(attr)_Christus_im_Hause_der_Martha.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1077" data-original-width="1743" height="198" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh-Tu9zFRPl-mFvXlQRCQkcGuDV8Q8dyJKuEsCnCsYJ81GY25_zRWIVCRtXgS5nGqE4RYOnvT3rxWaKZWPm8RnkD5mjvYtehkr1o9VzCkNxQajKT6tcXL1UyIn0WepRDg2SRVuuhIPMGgzZj1-uqNTYKBuTlB0JCGpenCwqkqip9I7GcFu79URNRQqHlw/s320/Georg_Friedrich_Stettner_(attr)_Christus_im_Hause_der_Martha.jpg" width="320" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Georg Friedrich Stettner († 1639), Cristo nella casa di Marta e Maria</td></tr></tbody></table></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Helvetica Neue";"><br /></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Helvetica Neue";">[…] Gli zoofili perdono troppo di vista Io scopo per cui gli animali, creature irragionevoli, sono state </span><span style="font-family: "Helvetica Neue";">da Dio create, cioè a servizio e uso dell’uomo. Infatti la morale cattolica insegna che gli animali non hanno alcun diritto nei riguardi dell’uomo; l’uomo deve, però, come creature di Dio, trattarli bene e non abusare di loro. Maltrattare gli animali è peccato (non facilmente grave) soprattutto perché rende l'uomo duro, crudele, insensibile alle sofferenze anche del prossimo. Però non ogni atto che fa soffrire un animale è un maltrattamento. Far soffrire un animale senza alcuna ragione e maltrattarlo è esercitare un atto di crudeltà. Se noi soffriamo per il nostro bene, </span><i style="font-family: "Helvetica Neue";">a fortiori </i><span style="font-family: "Helvetica Neue";">è giusto che l’animale soffra per lo stesso nostro bene. Ma far soffrire un animale senza ragione proporzionata o peggio avere piacere delle sofferenze causate agli animali e farli soffrire solo per avere piacere è riprovevole e crudele. È quindi necessario educare il popolo e soprattutto i fanciulli alla consuetudine di trattare bene gli animali e avere per loro una certa </span><span style="font-family: "Helvetica Neue";">riverenza, che è dovuta a ogni creatura di Dio.</span></p><p class="p2" style="font-family: "Helvetica Neue"; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; min-height: 12px; text-align: justify;"><br /></p><p class="p1" style="font-family: "Helvetica Neue"; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;">Bender L, <i>Protezione degli animali</i>, in Dizionario di teologia morale, Roma, 1955<span></span></p><a name='more'></a><p></p><p class="p2" style="font-family: "Helvetica Neue"; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; min-height: 12px; text-align: justify;"><br /></p><p class="p2" style="font-family: "Helvetica Neue"; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; min-height: 12px; text-align: center;">______</p><p class="p2" style="font-family: "Helvetica Neue"; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; min-height: 12px; text-align: justify;"><br /></p><p class="p1" style="font-family: "Helvetica Neue"; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;">[…] Non essendo il vegetarianismo contrario di per sé alla salute, cibarsi di cibi esclusivamente vegetali è azione di per sé indifferente. Se indirizzata a fine buono, ad esempio a s dopo di mortificazione, diviene azione buona, come diviene cattiva se lo si faccia per motivi peccaminosi: per esempio perché si ritiene che uccidere un animale e mangiarne la carme sia proibito da Dio.</p><p class="p2" style="font-family: "Helvetica Neue"; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; min-height: 12px; text-align: justify;"><br /></p><p class="p1" style="font-family: "Helvetica Neue"; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;">Rizzo C, <i>Vegetarianismo</i>, in Dizionario di teologia morale, Roma, 1955</p><p class="p2" style="font-family: "Helvetica Neue"; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; min-height: 12px; text-align: justify;"><br /></p><p class="p2" style="font-family: "Helvetica Neue"; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; min-height: 12px; text-align: center;">______</p><p class="p2" style="font-family: "Helvetica Neue"; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; min-height: 12px; text-align: justify;"><br /></p><p class="p1" style="font-family: "Helvetica Neue"; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;">Ma poiché per la grande gioia ancora non credevano ed erano stupefatti, disse: "Avete qui qualche cosa da mangiare?". Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro. (Lc 24,41-43)</p>Opzione Benedettohttp://www.blogger.com/profile/16174016510930041338noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4556154631560182506.post-54839730464541361582023-04-09T06:00:00.001+02:002023-04-09T06:00:00.200+02:00Meditazioni per la Domenica di Risurrezione<p style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Helvetica Neue";">Innalziamo questa mattina dal nostro cuore giocondo tutti i sentimenti di cui è capace, di lode, di adorazione e di amore a Gesù risuscitato. Rallegriamoci ed esultiamo, poiché è questo il giorno della vittoria e del trionfo del Signore nostro Gesù Cristo. Uniamoci agli Angeli per cantare gloria a Dio: A</span><i style="font-family: "Helvetica Neue";">lleluia.</i></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj71aMTVQh2goiV3ECQcx08EnLXfEZT8xpZLdP9V_Kr0X0s9R8JREwAR4p3CwvIFJSXT7EDenoOSw7LTUNFpOH2k-GsT45fV6dcHpJ_ariBq0f36YaHPwhoH-nxMsfdvt33OtQgK9ekP2KJxE6VO1R57NKizXCW0QQ8UkGZtip5Q9gM1FwNZGQbY1-thQ/s1077/pasqua.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1077" data-original-width="1000" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj71aMTVQh2goiV3ECQcx08EnLXfEZT8xpZLdP9V_Kr0X0s9R8JREwAR4p3CwvIFJSXT7EDenoOSw7LTUNFpOH2k-GsT45fV6dcHpJ_ariBq0f36YaHPwhoH-nxMsfdvt33OtQgK9ekP2KJxE6VO1R57NKizXCW0QQ8UkGZtip5Q9gM1FwNZGQbY1-thQ/s320/pasqua.jpg" width="297" /></a></div><p class="p2" style="font-family: "Helvetica Neue"; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; min-height: 12px; text-align: justify;"><br /></p><p class="p1" style="font-family: "Helvetica Neue"; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;">I. <i>La risurrezione di Gesù Cristo è il trionfo della nostra fede</i>. - Gesù Cristo è veramente risuscitato. Gli Apostoli che lo attestano ed hanno sigillato col sangue la loro testimonianza, non hanno potuto ingannarsi, poiché hanno conversato con lui per quaranta giorni; non hanno voluto ingannarci, poiché i loro più cari interessi in questo mondo e nell'altro a ciò si opponevano, e d'altronde se Gesù Cristo non fosse risuscitato, sarebbe apparso gli occhi loro un impostore che li aveva burlati, predicando loro la sua risurrezione; né avrebbero potuto ingannarci, quando anche lo avessero voluto, poiché i soldati romani, preposti alla custodia del sepolcro, non avrebbero lasciato rapire il corpo. È dunque ben certo, o Signore Gesù, che siete veramente risuscitato; e dunque ben certo conseguentemente che siete il gran Dio onnipotente, poiché un uomo morto non può ritornare in vita da se stesso, dopo tre giorni dalla sua morte. Dio solo, padrone della vita e della morte è capace di un tal prodigio. O santa festa di Pasqua, quanto mi sei cara! La risurrezione del mio Salvatore è per me la prova incontestabile della sua divinità, e perciò solo la garanzia di tutte le mie credenze. Se Gesù Cristo è Dio, la sua Religione e divina; il Vangelo, che è la sua parola, e divino; i sacramenti da lui istituiti sono divini; la Chiesa fondata da lui e divina; e credendo in lui sono sicuro di non ingannarmi, così sicuro come se fossi già nel cielo a contemplare la verità apertamente. Seguendo la mia fede, io cammino dunque dietro una guida infallibile, e facendo i sacrifici che mi comanda, so che non perdo la mia fatica e che Dio mi ricompenserà. Invano l'incredulo attacca la mia credenza; invano le nazioni fremono, i Giudei gridano allo scandalo, ed i gentili alla follia: Gesù Cristo risuscitato risponde a tutti e non vi p obiezione che non si spezzi contro la pietra del sepolcro del Redentore. Quale consolazione, quale trionfo per la fede, la quale non ha bisogno che di questo solo fatto per essere altamente giustificata! Quanto è ben giusto quindi, di rianimarla in questo bel giorno, di credere alle cose che ci insegna la religione come se noi li vedessimo, e di mostrarci pieni di fede nella mente, nel cuore, nella condotta, nel linguaggio, nella preghiera e nel luogo santo, dappertutto, e sempre!<span></span></p><a name='more'></a><p></p><p class="p2" style="font-family: "Helvetica Neue"; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; min-height: 12px; text-align: justify;"><br /></p><p class="p1" style="font-family: "Helvetica Neue"; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;">II. <i>La risurrezione di Gesù Cristo è il trionfo della nostra speranza</i>. - L’uomo, che non vive che poco tempo quaggiù, tra le molte miserie che lo affliggono, ha molto bisogno di sperare; ma si rallegri oggi cantando con la Chiesa: <i>Gesù Cristo, mia speranza, è risuscitato</i>. La risurrezione del Salvatore è per noi il pegno e la sicurezza di una risurrezione simile, che ci ricompenserà di tutte le pene della vita. <i>Gesù Cristo è il primo nato fra i morti</i>, dice l'Apostolo. Dunque dopo lui, gli altri morti risorgeranno dalle loro ceneri. Noi facciamo con lui un tutto perfetto, un corpo, di cui egli è il capo, dice il medesimo Apostolo; ma le membra debbono seguire la condizione del loro capo. E davvero come potrebbe essere un corpo, se la testa fosse da un lato, e le membra dall'altro? E sarebbe stato cosa giusta che lo Spirito Santo avesse indicato nella figura della testa Gesù Cristo e nella figura delle membra i fedeli, se si dovesse vivere così separati? Se noi quindi formiamo un corpo solo con Gesù Cristo, nella risurrezione di lui troviamo le ragioni della nostra risurrezione, l’una essendo presupposta dall’altra. <i>Se vi annunziamo</i>, dice S. Paolo, <i>che Gesù Cristo è risuscitato, come può dirsi che non vi sarà per noi risurrezione?</i> Dogma consolante, che fa il trionfo della nostra speranza fra i travagli e le sofferenze della vita: perché, se noi dobbiamo risuscitare come Gesù Cristo, le nostre lacrime saranno dunque mutate in gioia, le nostre pene in gaudio, la nostra povertà in abbondanza, la nostra confusione in gloria, la nostra morte in una vita eterna. <i>Lo so</i>, diceva Giobbe, <i>che vive il mio Redentore, e che nell'ultimo giorno io risorgerò dalla terra. E di nuovo sarò rivestito di questa mia pelle, e nella mia carne vedrò il mio Dio, cui vedrò io medesimo e non un altro, e in cui fisserò io stesso i miei occhi; questa è la speranza che nel mio seno io tengo riposta. Il Re dell'universo</i>, diceva il secondo dei Maccabei,<i> risusciterà alla vita eterna e noi che moriamo per le sue leggi, risuscita remo ancora. Io poco mi curo di perdere le mie membra</i>, diceva il terzo,<i> perché ho speranza che un giorno mi saranno da Dio restituite. È cosa molto buona</i>, diceva il quarto,<i> l'essere uccisi dagli uomini con la speranza in Dio di essere da lui nuovamente resuscitati. Che mi importa</i>, diceva Santa Monica,<i> di morire lungi dal mio paese? Dio alla fine dei tempi saprà ben trovarmi per risuscitarmi. </i>Finalmente tutti i martiri e tutti giusti sono morti in questa speranza, aspettando una nuova vita e nuovi cieli, dove i corpi dei santi saranno gloriosi, impassibili, immortali, brillanti come il sole, agili come gli spiriti, dove non vi sono né dolori, nel lacrime; dove tutto e gloria e felicità. Oh dolcissima speranza! Come saremo allora contenti di aver sofferto con pazienza, di esserci mortificati e privati dei vani godimenti di quaggiù!</p><p class="p2" style="font-family: "Helvetica Neue"; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; min-height: 12px; text-align: justify;"><br /></p><p class="p1" style="font-family: "Helvetica Neue"; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;">tratto da: Hamon-Bertola, Meditazioni e colloqui eucaristici.</p>Opzione Benedettohttp://www.blogger.com/profile/16174016510930041338noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4556154631560182506.post-59783938458632537352023-04-08T06:00:00.001+02:002023-04-08T06:00:00.211+02:00Meditazioni per il Sabato Santo<p style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Helvetica Neue";">Uniamoci alla devozione con la quale Maria ed il discepolo diletto, la Maddalena e le sante donne ricevettero nelle loro braccia il corpo di Gesù, tolto dalla Croce da Giuseppe d’Arimatea e Nicodemo. Con quale tenerezza d'amore Maria considerò tutte quelle piaghe, guardando ora le ossa slogate, ora le lividure di quel volto divino, ora le gocce di sangue stillante sulla fronte augusta incoronata di spine, e baciando quelle ferite! E il discepolo diretto, con quale trasporto di adorazione e di tenerezza, curvandosi sul sacro costato, sul quale aveva riposato la notte precedente, lo veniva baciando, e vedendolo aperto, oh come desiderava di entrarvi per gustarvi le dolcezze ineffabili della Redenzione che vi si celava nel mistero dell'amore infinito per l'umanità languente! E la Maddalena abbracciando quei sacri piedi, con quanto amore nuovamente li lava, li irriga delle sue lacrime ardenti e li asciuga con i suoi capelli, come allora quando aveva ottenuto il perdono delle sue colpe! Oh facciamo nostri i pii sentimenti di quelle sante anime!</span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEivI5xGelYZ9i8eNWo4sPMObuGx70ZhoE0cAC8UjktgKA3Gu_JN2aIOuz8V7LixFJ0HFQT9tb7AE6gE7YfV6WEHdnG2To1ozSu6gqrIgDf6kmNR35qtc8mgHj2fhG0PCS_93uuZChScFYmE1L6MJ6nDRpoR0yP3ykgRCfaLhOZczN5ry1ukkjRJxf-hcA/s1548/sabato_santo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1548" data-original-width="1280" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEivI5xGelYZ9i8eNWo4sPMObuGx70ZhoE0cAC8UjktgKA3Gu_JN2aIOuz8V7LixFJ0HFQT9tb7AE6gE7YfV6WEHdnG2To1ozSu6gqrIgDf6kmNR35qtc8mgHj2fhG0PCS_93uuZChScFYmE1L6MJ6nDRpoR0yP3ykgRCfaLhOZczN5ry1ukkjRJxf-hcA/s320/sabato_santo.jpg" width="265" /></a></div><p class="p2" style="font-family: "Helvetica Neue"; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; min-height: 12px; text-align: justify;"><br /></p><p class="p1" style="font-family: "Helvetica Neue"; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;">I. <i>Insegnamento che ci dà la sepoltura di Nostro Signore</i>. - Questo mistero ci insegna: 1° come dobbiamo comunicarci. Dopo che il corpo adorabile di Gesù Cristo fu deposto dalla croce, Nicodemo reca cento libbre di unguento prezioso composto di mirra e di aloe per imbalsamarlo; Giuseppe d’Arimatea lo avvolge in un lenzuolo bianco per seppellirlo in un sepolcro nuovo, tagliato nella roccia, ove nessuno ancora era stato sepolto. Deposto nel sepolcro, questo si chiude con una pietra; vi si appone il sigillo dell'autorità pubblica e vi si pongono soldati a custodirlo. È così che, allorquando il corpo di Nostro Signore viene in noi per la santa comunione, noi pure dobbiamo imbalsamarlo con i profumi dei santi desideri, con gli aromi delle buone opere; offrirgli un cuore rifuggente del candore dell'innocenza, figurato nel lenzuolo senza macchia; una volontà ferma nel proposito di non mai più peccare, di cui è figura la pietra di roccia; una coscienza tutta rinnovata dalla penitenza; e dopo la comunione dobbiamo chiudere l'ingresso del nostro cuore alle seduzioni del peccato, con una pietra e col sigillo del santo raccoglimento; e aggiungervi la modestia, l'attenzione su di noi stessi, come altrettante guardie vigilanti, per impedire che ci venga tolto il tesoro prezioso che abbiamo ricevuto. Facciamo noi così?</p><p class="p1" style="font-family: "Helvetica Neue"; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;">Questo mistero ci insegna: 2° i tre caratteri che costituiscono la morte spirituale alla quale è chiamato ogni cristiano secondo la dottrina dell’Apostolo: <i>Consideratevi come morti. Voi siete morti, e la vostra vita è nascosta con Gesù Cristo in Dio!</i> Il primo di questi caratteri è di amare la vita nascosta e di considerarci come morti a tutto ciò che si dice o si pensa di noi, senza cercare né di vedere il mondo, né di esserne venduti. Gesù Cristo nella notte del sepolcro ci dà questa grande lezione. Che il mondo ci dimentica e ci calpesti, poco ci importa. Non dobbiamo inquietarci nel più che non s’inquieti un morto, poiché la felicità dell'anima cristiana è di nascondere la sua vita con Gesù Cristo in Dio. La nostra corrotta natura gridi pure di voler essere approvata, amata, tenuta in conto; si faccia pure un idolo della reputazione e dell'amicizia; noi dobbiamo lasciar gridare e fare orecchie da mercante. Quanto maggiore è il suo desiderio di volere la stima degli altri, tanto meno se ne mostra degna, e merita di esserne privata. Che la reputazione ci sia torta, che non siamo tenuti in alcun conto, che siamo vilipesi ed avuti in aborrimento; così sia pure, o Signore, sei Voi lo volete. - Il secondo carattere della morte spirituale, consiste nell'usare dei beni sensibili solo in quanto ci sono necessari, ma non attaccarvi alcuna importanza, né compiacerci della mollezza e degli agi della vita, dei gusti del palato, delle soddisfazioni della curiosità, che vuole tutto vedere tutto sapere; in una parola consiste nel considerarci come morti ai piaceri dei sensi. A questo secondo carattere bisogna aggiungervi un completo abbandono di se stesso alla Provvidenza; abbandono totale per cui, come un corpo morto, la si lascia agire senz'altro ragionare, senza nulla volere o nulla desiderare, indifferente a qualunque posto, e a qualsiasi occupazione. Quando perverrò, o Signore, a così alto grado di cristiana perfezione? Quando cesserò di amarmi? Quando sarò morto a me stesso, per vivere solamente Voi, Verità e Vita eterna?<span></span></p><a name='more'></a><p></p><p class="p2" style="font-family: "Helvetica Neue"; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; min-height: 12px; text-align: justify;"><br /></p><p class="p1" style="font-family: "Helvetica Neue"; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;">II. <i>Insegnamento che ci dà la discesa dell'anima di Gesù Cristo nel limbo</i>. - Questo mistero ci insegna: 1° l'amore di Gesù per gli uomini. Nell'uscire dal sacro corpo, la sua santa anima avrebbe potuto riposare nel seno di Dio per dimenticarvi tutti i suoi dolori; ma l'amore che aveva per gli uomini, la fa discendere nel limbo per consolare i patriarchi e annunziare loro, che dopo 40 giorni li avrebbe portati con sé in paradiso. È così che l'amore di Gesù per noi non ha riposo. Dopo la morte, come durante la vita, fa gli uomini tutto il bene che può. Grazie, o Gesù! Mille volte grazie di tanta sollecitudine per il nostro bene!</p><p class="p1" style="font-family: "Helvetica Neue"; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;">Questo mistero ci insegna: 2° l'amore che deve attaccarci a Gesù. Alla vista di quest'anima santa, i giusti che lo aspettavano nel limbo non possono contenere i loro trasporti: scoppiano in canti di giubilo, di riconoscenza e di amore, e il loro cuore tutto si dona al loro divino Liberatore. Ecco i nostri modelli: come avremo noi meno riconoscenza ed amore a Gesù, morto per noi come per essi, a Gesù che ama noi, come siamo, e promette a noi come ad essi promise il suo paradiso?</p><p class="p2" style="font-family: "Helvetica Neue"; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; min-height: 12px; text-align: justify;"><br /></p><p class="p1" style="font-family: "Helvetica Neue"; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;">tratto da: Hamon-Bertola, Meditazioni e colloqui eucaristici.</p>Opzione Benedettohttp://www.blogger.com/profile/16174016510930041338noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4556154631560182506.post-41980068956484804952023-04-07T06:00:00.001+02:002023-04-07T06:00:00.214+02:00Meditazioni per il Venerdì Santo<p style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Helvetica Neue";">Rechiamoci mentalmente sul Calvario; adoriamo Gesù innalzato in Croce per la nostra salute; ed alla vista del suo corpo, che è tutta una piaga, lasciamo traboccare dai nostri cuori la compassione, la riconoscenza, la contrizione, la lode e l'amore.</span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiRFGWJedhEAnxX5tWJDX88NA7iP6GtFzkXEejQzQWc_l_lVxbskqNbL9DK3dG0GQWI5QX3WrE0blY-bFiM1OyNiTsVrQXfnf2ew5IrLGrZZxwiQFNB3dTpnqwEkFoiqZAvSs6DYJjq83cvstmfZ9dAp8rF8p14ZwDItc8Wz_IvO-zpazH1Yi7gt1muNg/s2000/venerdi%CC%80_santo.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1500" data-original-width="2000" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiRFGWJedhEAnxX5tWJDX88NA7iP6GtFzkXEejQzQWc_l_lVxbskqNbL9DK3dG0GQWI5QX3WrE0blY-bFiM1OyNiTsVrQXfnf2ew5IrLGrZZxwiQFNB3dTpnqwEkFoiqZAvSs6DYJjq83cvstmfZ9dAp8rF8p14ZwDItc8Wz_IvO-zpazH1Yi7gt1muNg/s320/venerdi%CC%80_santo.JPG" width="320" /></a></div><p class="p2" style="font-family: "Helvetica Neue"; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; min-height: 12px; text-align: justify;"><br /></p><p class="p1" style="font-family: "Helvetica Neue"; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;">I. <i>Il Venerdì Santo giorno di amore</i>. - Se noi percorriamo con uno sguardo d’amore il divino Crocifisso vedremo che dai piedi sino alla testa, dal minimo battito del suo cuore sino alle più vive emozioni, tutto ci induce ad amarlo, e tutto ci grida: <i>Mio figlio dammi il tuo cuore</i>. Le sue braccia distese ci dicono che gli ci abbraccia tutti nella sua dilezione; la sua testa, che non potrebbe riposare che sulle spine dalle quali è coperta, si inclina verso di noi, per darci il bacio della pace della riconciliazione; il suo petto tutto pesto da colpi, si solleva per i battiti del cuore che l'amore agita ancora; le sue mani violentemente lacerate dalla pesantezza del corpo, i suoi piedi, la piaga dei quali si allarga a causa del peso che portano, il suo volto emaciato, le sue vene, da cui sgorga il sangue, tutte le piaghe infine di cui è coperto il suo corpo, formano come un concerto di voci che ci gridano: “Guardate quanto vi ho amato!”. E se potessimo penetrare nel suo cuore, oh noi lo vedremo tutto ripieno di amore per ciascuno di noi, come se non avesse da amare altri, chiedente misericordia per le nostre colpe, per i nostri peccati; sollecitante per noi tutti i soccorsi della grazia; offerente per noi al Padre il suo sangue, la sua vita, i suoi dolori interni ed esterni consumante negli ardori indicibili di un amore senza limite per la nostra redenzione. Oh amore! e sarebbe forse troppo morire di amore per un tanto amore? “O buon Gesù, dirò con S. Bernardo: niente mi tocca, niente mi muove, niente mi accende, niente tanto sollecita il mio cuore ad amarvi quanto la vostra santa Passione. Questo è ciò che più mi guadagna a Voi; che a Voi mi unisce più strettamente e più fortemente mi attacca”. Oh! quanto S. Francesco di Sales aveva ragione di dire che il monte Calvario è il monte dell'amore; poiché è là, che nelle piaghe del leone della tribù di Giuda, le anime fedeli trovano il miele dell'amore e che nel cielo stesso, dopo la bontà divina, la vostra santa Passione, o divina Redentore, è il motivo più potente, il più dolce, il più violento che rapisce di amore tutti i beati! Ed io dopo ciò, Gesù crocifisso, potrei vivere un'altra vita che non sia una vita di amore per voi?<span></span></p><a name='more'></a><p></p><p class="p2" style="font-family: "Helvetica Neue"; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; min-height: 12px; text-align: justify;"><br /></p><p class="p1" style="font-family: "Helvetica Neue"; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;">II. <i>Il Venerdì Santo giorno di conversione</i>. - Per provare a Gesù crocifisso che l'amo veramente, fa d’uopo che io mi converta, cioè che sacrifichi ai piedi della croce tutto ciò che in me vi è dell'uomo, tutte le mie negligenze e tutte le mie tiepidezze, il mio amor proprio, il mio orgoglio, tutta quella delicatezza sì avida degli agi e dei piaceri, sì nemica di ciò che molesta e dispiace; quella suscettibilità che di tutto si offende, quello spirito di critica e di maldicenza che di ogni cosa trova a ridire; quella leggerezza, quelle distrazioni, per cui lo spirito non può raccogliersi e meditare sopra se stesso; quella intemperanza della lingua, che tutto l'interno espande e dissipa, tutto ciò insomma che non si accorda con l'amore che dimanda ai suoi Gesù crocifisso. Fa d’uopo sostituire a queste inclinazioni malvagie le sublimi virtù che la Croce insegna: l'umiltà, la dolcezza, la carità, la pazienza, l'abnegazione di se stessi. E tutto questo Gesù ce lo dimanda per mezzo di ogni sua piaga, come per altrettanti voci. E potrei io rifiutarmi? potrei conservare ancora i miei attaccamenti alle cose mondane e caduche quando lo vedo nudo sulla Croce, e non rivestirmi della sua nudità, dei suoi obbrobri farne il mio distintivo, della sua povertà le mie ricchezze, della sua confusione la mia gloria, e la mia gioia delle sue sofferenze?</p><p class="p2" style="font-family: "Helvetica Neue"; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; min-height: 12px; text-align: justify;"><br /></p><p class="p1" style="font-family: "Helvetica Neue"; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;">tratto da: Hamon-Bertola, Meditazioni e colloqui eucaristici.</p>Opzione Benedettohttp://www.blogger.com/profile/16174016510930041338noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4556154631560182506.post-53154522700454644872023-04-06T06:00:00.001+02:002023-04-06T06:00:00.214+02:00Meditazioni per il Giovedì Santo<p style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Helvetica Neue";">Rechiamoci in spirito nell'ultima Cena, in cui Gesù Cristo, la vigilia della sua morte, radunò i suoi Apostoli, come il buon padre di famiglia che raduna i suoi figli intorno al suo letto di morte per dar loro l'ultimo addio, dir loro le sue ultime volontà, e legar loro l'eredità, che l'amor suo per essi aveva risparmiata. Allora Gesù soprattutto mostrò loro quanto li amava. Assistiamo con raccoglimento ed amore ad un così commovente spettacolo, e meditiamo i due grandi misteri del giorno: l'istituzione dell'Eucaristia e l'istituzione del Sacerdozio.</span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEha8lqra48FXowT8pE7Wl-gzRd1VWJytetkxZ_ig1CeddHdqjcPzPXcy0-8IGBH9iA2OmuS5W00GVFMCZY3_imAyTEbS5LD16PFxImD5zK3ti_fP-YbjlUKP8M_NalEmnc7o16G2tPWL1kZpWGIEgjKTBDhZHGf_1Lj7SBdv2Lq_HRyzxgBxx6ioOG-rw/s1440/giovedi%CC%80_santo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="911" data-original-width="1440" height="202" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEha8lqra48FXowT8pE7Wl-gzRd1VWJytetkxZ_ig1CeddHdqjcPzPXcy0-8IGBH9iA2OmuS5W00GVFMCZY3_imAyTEbS5LD16PFxImD5zK3ti_fP-YbjlUKP8M_NalEmnc7o16G2tPWL1kZpWGIEgjKTBDhZHGf_1Lj7SBdv2Lq_HRyzxgBxx6ioOG-rw/s320/giovedi%CC%80_santo.jpg" width="320" /></a></div><br /><p class="p2" style="font-family: "Helvetica Neue"; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; min-height: 12px; text-align: justify;"><br /></p><p class="p1" style="font-family: "Helvetica Neue"; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;">I. <i>Istituzione dell'Eucaristia</i>. - Ammiriamo dapprima Gesù Cristo che, in ginocchio, davanti ai suoi Apostoli, lava loro i piedi per dire a tutti i secoli quale umiltà profonda, e carità perfetta, e purità senza macchia richiede il Sacramento che gli istituiva e che essi dovevano ricevere. Ciò fatto, siede a tavola, prende il pane, lo benedice, lo spezza e lo distribuisce ai suoi cari discepoli, dicendo: <i>Prendete e mangiate; questo è il mio corpo</i>. Prende similmente la coppa, e la porge dicendo: <i>Prendete e bevete; questo il mio sangue, il sangue della nuova alleanza che sarà sparso per voi in remissione dei vostri peccati</i>. Oh come si riconosce in ciò il grande amore di Gesù Cristo per noi! Questo divino Salvatore, alla vigilia della sua partenza, non può risolversi a separarsi da noi: Non vi lascerò orfani, aveva detto; il mio Padre mi chiama, ma nell'andare a lui, non mi separerò da voi; la mia morte è stabilita negli eterni decreti, ma nel morire saprò sopravvivere a me stesso per restare con voi. La mia sapienza ne ha trovato il mezzo, il mio amore e lo metterà in esecuzione. In conseguenza di tali divine parole, Ei cangia il pane nel suo corpo, il vino nel suo sangue, ed in virtù della inseparabile unione dell'anima con il corpo ed il sangue, in virtù della indissolubile unità della persona divina con la natura umana, ciò che prima non era che pane e vino, è presentemente la persona adorabile di Gesù Cristo tutto intiero, la sua sacra persona sì grande, sì potente, come lo è alla destra del Padre, governando tutto il mondo, adorato dagli angeli stessi, che tremano la sua presenza. A tal miracolo ne succede un altro. Ciò che ho fatto io, aggiunge Gesù Cristo, voi, o Apostoli miei, lo farete, ve ne do il potere, e non solamente a voi, ma tutti i vostri successori fino alla fine dei tempi, poiché l'Eucaristia, essendo l'anima della religione e l'essenza del culto, dovrà durare quanto la religione. Tale è la ricca eredità che l'amore di Gesù Cristo lascia i suoi figli per tutta la serie dei secoli; tale è il testamento che questo buon Padre di famiglia, nel momento della sua dipartita dalla terra fece in favore dei suoi figli; fu scritto dalle sue mani e segnato col suo sangue; tale fu la benedizione, che questo buon Giacobbe diede ai suoi figlioli radunati intorno a lui prima di lasciarli. Oh preziosa eredità, caro ed amabile testamento, ricca benedizione! Mio Dio, mio Dio! Come ringraziarvi di tanto amore?<span></span></p><a name='more'></a><p></p><p class="p2" style="font-family: "Helvetica Neue"; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; min-height: 12px; text-align: justify;"><br /></p><p class="p1" style="font-family: "Helvetica Neue"; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;">II. <i>Istituzione del Sacerdozio</i>. - Sembrava, o Signore che tutte aveste esaurite per noi le ricchezze del vostro amore; e intanto ecco nuove meraviglie. Non è solamente l'Eucaristia che ci avete dato in questo santo giorno; ci avete dato ancora il Sacerdozio con tutti i Sacramenti, con la santa Chiesa, con l'autorità infallibile per insegnare, con la potenza per governare, con la grazia per benedire, con la sapienza per dirigere; perché tutto questo si lega essenzialmente con l'Eucaristia, o come preparazione per disporre l'anima riceverla, o come conseguenza per conservarne e svilupparne i frutti. Conseguentemente Gesù Cristo, come Pontefice Sommo, dovette stabilire, e stabilì realmente, tutti questi poteri ad un tempo con questa sola parola: <i>Fate questo</i>. O Sacerdozio, che illumini, purifichi e riscaldi le anime, che dispensi sulla terra i misteri di Dio e le ricchezze della grazia; o Sacerdozio, che soccorrendo all'anima caduta nella colpa come all'anima giusta, fai nascere il pentimento e le apri il cielo, raccogli i peccatori e rechi loro l'innocenza; o Sacerdozio, che sostieni l'anima vacillante e le infondi coraggio per proseguire le vie della virtù, che protegge il mondo contro se stesso e la sua corruzione, contro il cielo e le sue vendette; o Sacerdozio, fonte inesauribile dei più ineffabili benefici, io ti benedico e benedico Dio di averti istituito sulla terra. Ahimè, che sarebbe il mondo senza di te? Senza di te che sei il suo sole, la sua luce e il suo calore, la sua consolazione, la sua forza, la sua gloria? O giovedì santo! Giorno mille volte benedetto, che procuri tanta felicità ai figli di Adamo, giammai ci sarà dato di celebrarti con quella pietà, con quel fervore d'amore che tu ti meriti!</p><p class="p1" style="font-family: "Helvetica Neue"; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><br /></p><p class="p1" style="font-family: "Helvetica Neue"; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;">tratto da: Hamon-Bertola, <i>Meditazioni e colloqui eucaristici</i>.</p>Opzione Benedettohttp://www.blogger.com/profile/16174016510930041338noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4556154631560182506.post-63838862039794159062023-04-05T06:00:00.001+02:002023-04-05T06:00:00.218+02:00Meditazioni per il Mercoledì Santo<p style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Helvetica Neue";">Adoriamo Gesù Cristo, condannato a morte al tribunale di Pilato; ammiriamo in questa sentenza un mistero di amore. Gli uomini non credevano che di sfogare il loro odio, e servivano invece ai disegni di Dio: servivano all'amore del Padre, che per la nostra redenzione consegnava la morte il suo Figlio diletto; servivano all'amore del Figlio, il quale era lieto di morire: 1° per salvarci; 2° per insegnarci col suo esempio a conservare la dolcezza e l'eguaglianza dell'animo tra i giudizi ingiusti degli degli uomini o le prove, a cui la provvidenza ci assoggetta. Grazie o Gesù di questa grande lezione. I Giudei gridano che voi meritate la morte, ed è necessario che voi moriate. È a noi, o divino Salvatore, alla nostra vanità, alla nostra sensualità che conviene questa parola. Sì, le nostre passioni meritano la morte, non debbono più vivere. O Gesù, fatele morire in noi, affinché possiamo amarvi degnamente e solamente vivere per amare Voi, bontà infinita.</span></p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgs8yEUBupwnD9_u_LsrLJnJmkukFxinljj-6ZxdIIdbLQE9OzAkRPhy2f1H0kEW4BaOK_EEHSyfzamppKB3g7kdDYSIlpLxl6LpVDyMF0_SYhVs5_nXHMRGL4xTwEkJoAZ3FU-VEyDLzZVa3UMyRyL2kYhhXKQk4_Ti4qHQTA-pQ3MsXkyAec8G4EVIg/s1916/mercoledi%CC%80_santo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1916" data-original-width="1492" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgs8yEUBupwnD9_u_LsrLJnJmkukFxinljj-6ZxdIIdbLQE9OzAkRPhy2f1H0kEW4BaOK_EEHSyfzamppKB3g7kdDYSIlpLxl6LpVDyMF0_SYhVs5_nXHMRGL4xTwEkJoAZ3FU-VEyDLzZVa3UMyRyL2kYhhXKQk4_Ti4qHQTA-pQ3MsXkyAec8G4EVIg/s320/mercoledi%CC%80_santo.jpg" width="249" /></a></div><br /><p></p><p class="p1" style="font-family: "Helvetica Neue"; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;">I. <i>Gesù ascende il Monte Calvario</i>. - Come fu pronunciata la sentenza di morte, fu imposto al Salvatore di prendere sulle spalle la Croce e di portarla sul Calvario. Chi potrebbe dire con quale amore egli la strinse questa croce, a cui aveva sospirato da sì lungo tempo; questa croce, da cui doveva avvenire la salvezza del mondo e che doveva riconciliare la terra col cielo; questa croce, che doveva insegnare a tutto il genere umano la pazienza nelle prove, la via del cielo! Oh croce sempre amabile, vedo il mio Salvatore e piegare le sue spalle sotto il tuo peso, e partire per il luogo del supplizio; io ti tengo dietro, e dico a me stesso: Potrei io, dopo ciò, trascinare la mia croce con impazienza e malvolentieri? Potrei non portarla di buona voglia senza mormorare e senza lamentarmi? O croce! Qualunque voi siate, sofferenze del corpo o sofferenze dell'anima, venite, venite a me: vi accetto di gran cuore, vi porterò da oggi innanzi con coraggio ed amore: vi aggiungerò anche delle mortificazioni volontarie, per assomigliare più perfettamente al mio Gesù che porta la sua croce. Nel meditare questo mistero i Santi si accesero di amore per la croce: un San Paolo fino a chiamarla una grazia preziosa; un San Pietro fino a dire: rallegratevi allorché portate la croce con Gesù Cristo; un Sant’Andrea fino ad esclamare alla vista della croce, su cui doveva morire: O buona croce sì vivamente desiderata; una Santa Teresa fino a dire: <i>Patire o morire! Non voglio vivere senza la croce</i>; una Santa Caterina fino ad aggiungere: <i>Non morire ancora, ma patire più a lungo</i>. Gesù durante il viaggio del Calvario incontra: 1° Maria, per insegnarci a ricorrere a lei in tutte le nostre afflizioni; 2° Simone il Cireneo, per ricordarci che ogni cristiano può alleggerire il peso della Croce di Gesù sia con diminuire le colpe che pesano sì dolorosamente sul suo cuore, sia portando cristianamente tutte le croci, le quali non fanno che una sola con la sua; 3° le figlie di Gerusalemme, che piangono vedendo il tristo stato in cui è ridotto: <i>Non piangete su di me</i>, dice loro, <i>ma piangete su di voi</i>. È così che Voi, o Salvatore, dimenticate Voi stesso per non pensare che a noi, mentre noi, ahimè! sappiamo così poco compatire alle vostre sofferenze, e alle sofferenze del prossimo; non pensiamo che anoi, e dimentichiamo tutto il resto. Oh se sapessimo almeno approfittare della lezione che Voi ci date!<span></span></p><a name='more'></a><p></p><p class="p2" style="font-family: "Helvetica Neue"; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; min-height: 12px; text-align: justify;"><br /></p><p class="p1" style="font-family: "Helvetica Neue"; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;">II- <i>Gesù Cristo crocifisso</i>. - Pervenuto in cima del Calvario, il nostro adorabile Salvatore viene spogliato della sua tunica. Quella tunica era sì attaccata al suo corpo tutto insanguinato, che nello strapparla con violenza si riaprirono tutte le piaghe. O mistero di dolore! Ecco Gesù, nudo come un verme innanzi a tutto il popolo che lo schernisce; o mistero di ignominia! Gli si ordina di distendersi sulla croce, ed egli si pone su quel letto sì duro, benedicendo il Padre che gli aveva fatto giungere l'ora del sacrificio. Gli si impone di stendere le mani, i piedi; ed egli li stende e soffre che siano traforati dei chiodi, per espiare l'abuso che abbiamo fatto delle nostre mani e dei nostri piedi, dei nostri affetti e delle nostre opere; o mistero di obbedienza! Poi si innalza la croce, la si conficca in terra; e la scossa gli rinnova tutti i dolori, il peso del corpo allargandogli la piaga dei piedi e delle mani. Per tre ore rimane là sospeso tra il cielo e la terra; è il Sacerdote eterno, che offre alla Giustizia del Padre il sacrificio della sua vita immacolata per la nostra salute; è il Maestro supremo, che dall'alto di quella cattedra novella, insegna agli uomini il distacco dalle cose del mondo, la povertà, l'umiltà, l’obbedienza, la pazienza, la rassegnazione, ossia la conformità alla volontà di Dio. O mistero di amore! È l'amore che si immola, e vuole in cambio di tanto sacrificio tutto l'amore dei nostri cuori. O Gesù, eccolo questo povero cuore che dove andate; io ve lo dono, attaccatelo alla vostra croce, affinché possa dire con l'Apostolo: Sono inchiodato alla Croce con Gesù Cristo: <i>Quando sarò levato da terra, trarrò tutto a me</i>. Mantenete la vostra parola, Signore, traetemi a voi; traetevi tutto il mio cuore, affinché non viva che per voi; che sia tutto vostro e solamente vostro, in vita e in morte!</p><p class="p1" style="font-family: "Helvetica Neue"; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><br /></p><p class="p1" style="font-family: "Helvetica Neue"; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;">tratto da: Hamon-Bertola, <i>Meditazioni e colloqui eucaristici</i>.</p>Opzione Benedettohttp://www.blogger.com/profile/16174016510930041338noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4556154631560182506.post-42459401374294661642023-04-04T06:00:00.002+02:002023-04-04T06:00:00.202+02:00Meditazioni per il Martedì Santo<p style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Helvetica Neue";">Adoriamo Gesù Cristo, il quale col suo esempio, prima di lasciare la vita, ci insegnò a strappare dal nostro cuore le tue passioni che conducono all'eterna dannazione la maggior parte degli uomini, cioè: la passione del piacere e la passione dell'orgoglio. Alla passione del piacere Egli oppone alle sofferenze più atroci; alla passione dell'orgoglio le umiliazioni più ignominiose. Domandiamo a questo divin Salvatore perdono della nostra corruzione la cui espiazione gli costò così cara e ringraziamolo di aver voluto subire, per guarircene, tanti supplizi e tante ignominie.</span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjtK3urSYPoCelLl9qHjoxqehx-7gVqNUmfMH6puARTSzz88dwAH5g_izlBrYPbjP-OQ-Ug_MPgNBKNpu86rE_llACbmwmwxDP0mLhBXHEfnWTSWrswORZZg90D0eIkBSOZIVq5bA56FTk3kvIWx1OlgOLQEiGkSae0N7YYkwv3vTKqyca9txH9MrQ7rw/s1523/martedi%CC%80_santo.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1523" data-original-width="1183" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjtK3urSYPoCelLl9qHjoxqehx-7gVqNUmfMH6puARTSzz88dwAH5g_izlBrYPbjP-OQ-Ug_MPgNBKNpu86rE_llACbmwmwxDP0mLhBXHEfnWTSWrswORZZg90D0eIkBSOZIVq5bA56FTk3kvIWx1OlgOLQEiGkSae0N7YYkwv3vTKqyca9txH9MrQ7rw/s320/martedi%CC%80_santo.jpg" width="249" /></a></div><p style="text-align: justify;"><br /></p><p class="p1" style="font-family: "Helvetica Neue"; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;">I. <i>Supplizi che i nemici di Gesù gli fecero soffrire</i>. - Quegli uomini disumani e crudeli fino alla ferocia non lasciarono nel corpo di Gesù nessuna parte senza dolore. La notte che precedette la sua morte, tempestarono di schiaffi la sua faccia adorabile; il giorno stesso della sua morte, sotto i colpi dei flagelli fecero volare la sua carne in brani: scorse a rivi il suo sangue, tutto il suo corpo non divenne che una sola piaga, le sue ossa furono messe a nudo e la sua testa fu coronata di spine. Dopo tali supplizi gli fanno portare sulle spalle la croce fino al Calvario, dove gli conficcano i chiodi nei piedi e nelle mani, lo abbeverano di fiele e di aceto. Meditiamo un istante questi terribili supplizi; entriamo nel pensiero di Dio, che li sopporta e vuole con ciò ispirarci l'odio alla nostra carne. Dopo questo chi oserà accarezzare il suo corpo, ben trattarlo e procurargli piaceri e godimenti? Chi invece non sentirà il dovere di porre ogni opera per mortificarlo e farlo soffrire? Non si è certo vero cristiano che a questa condizione. Quante riflessioni su di noi stessi! Quante riforme nei nostri sentimenti e nella nostra condotta! Amiamo tanto il piacere, teniamo tanto l'afflizione e la sofferenza; e come usiamo noi dirci cristiani?<span></span></p><a name='more'></a><p></p><p class="p2" style="font-family: "Helvetica Neue"; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; min-height: 12px; text-align: justify;"><br /></p><p class="p1" style="font-family: "Helvetica Neue"; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;">II. <i>Obbrobri che i nemici di Gesù Cristo gli fecero soffrire.</i> - Dal giardino degli Olivi Gesù, legato strettamente, venne condotto come un reo alla casa di Caifa tra mille grida oltraggiose. La notte che seguì l'arresto fu dato in potere dei nemici, che dopo avergli bendati gli occhi, con pugni e schiaffi percuotendolo e sputandogli in faccia gli dicevano: <i>Indovina chi ti ha percosso</i>. Il giorno che seguì quella trista notte, lo traggono per le vie di Gerusalemme vestito da pazzo, lo scherniscono, lo insultano come un folle. Di là ricondotto al Tribunale di Pilato è uguagliato a Barabba e tutto il popolo che poco prima l'aveva ricevuto in trionfo, proclama che Barabba, ladro ed assassino, è meno reo di lui e domanda con grida di rabbia e di furore la morte di colui che non aveva mai fatto che del bene. Poi lo si corona di spine, gli si getta sulle spalle per scherno, quasi mantello reale, uno straccio di porpora, gli si pone in mano una canna a guisa di scettro; e tutti lo beffeggiano come un re da teatro. Addio la fama della sua sapienza: egli non è più che<span class="Apple-converted-space"> </span>uno stolto; addio la nomea della sua potenza: non si vede in lui che debolezza; addio l'aureola della sua innocenza e della sua santità: ormai nell'opinione pubblica non è che un reo, un bestemmiatore degno di morte, più che non siano i ladri e gli assassini. Viene crocifisso tra due ladroni, come il più colpevole tra di loro; e tutto il popolo, stretto intorno alla Croce, l’opprime, fino al suo ultimo respiro di insulti e di sarcasmi. Ecco come Gesù Cristo ci insegna l'umiltà, la sottomissione e la dipendenza; ecco come condanna l'orgoglio, che non può soffrire il minimo disprezzo, si impazientisce per cose da nulla, mormora per la minima contraddizione; l'amor proprio, che si ribella per la preferenza data agli altri; la suscettibilità e la pretensione; ecco come ci insegna a contentarci della stima di Dio solo, ed avere in conto di nulla i giudizi umani, l'opinione pubblica ed i vani discorsi di quelli che scherniscono la pietà.</p><p class="p1" style="font-family: "Helvetica Neue"; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;">Quale frutto abbiamo ricavato sinora da questi divini insegnamenti? Quale progresso abbiamo fatto nell'umiltà nel sopportare la mancanza di riguardi, le parole offensive, le ferite dell'amor proprio? O Gesù, così umile, abbiate pietà di noi e convertiteci.</p><p class="p1" style="font-family: "Helvetica Neue"; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><br /></p><p class="p1" style="font-family: "Helvetica Neue"; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;">tratto da: Hamon-Bertola, <i>Meditazioni e colloqui eucaristici</i>.</p>Opzione Benedettohttp://www.blogger.com/profile/16174016510930041338noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4556154631560182506.post-81766434837167788312023-04-03T21:34:00.000+02:002023-04-03T21:34:02.848+02:00Attività aprile-maggio 2023<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiaJ7uJWIcwMjmYuqJPQPztWLNCrMTcQ85OzgrT22lLgeyNjEgEEgL2SvduJRxDWqUGU1oyDWaJVGNLqNY7X8E4fHDLC-tQ1EeBlU60XliPKueOEFx3jctCqri8tudgsg7klDBS6VeAeqLL6hWZcqtE7AykA87Zg-81cCF0pIq-o3MkoKgdnhApU5K8GA/s4961/locandina%20Gricigliano_2023.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="4961" data-original-width="3507" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiaJ7uJWIcwMjmYuqJPQPztWLNCrMTcQ85OzgrT22lLgeyNjEgEEgL2SvduJRxDWqUGU1oyDWaJVGNLqNY7X8E4fHDLC-tQ1EeBlU60XliPKueOEFx3jctCqri8tudgsg7klDBS6VeAeqLL6hWZcqtE7AykA87Zg-81cCF0pIq-o3MkoKgdnhApU5K8GA/s320/locandina%20Gricigliano_2023.jpg" width="226" /></a></div><span style="font-family: "Helvetica Neue";"><br /></span><p></p><p><span style="font-family: "Helvetica Neue";">sabato 29 aprile 2023</span></p><p><span style="font-family: Helvetica;">Casa Generalizia e Seminario dell'Istituto di Cristo Re Sommo Sacerdote (ICRSS), via di Gricigliano 52, Pontassieve, Sieci (FI)</span></p><p class="p4" style="font-family: Helvetica; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: center;"><b>LA CHIESA NEL TERZO MILLENNIO CRISTIANO</b></p><p class="p4" style="font-family: Helvetica; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: center;"><br /></p><p class="p3" style="font-family: Helvetica; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px 0px 12px;">h. 16:00, introduzione e presentazione<br />Luca Ghirardi</p><p class="p3" style="font-family: Helvetica; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px 0px 12px;">h. 16:15, <i>I recenti pontificati: da san Giovanni Paolo II a Francesco, uno sguardo d'insieme<br /></i>Riccardo Cascioli, direttore de La Nuova Bussola Quotidiana</p><p class="p3" style="font-family: Helvetica; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px 0px 12px;">h. 17:00, <i>La promessa del Signore: </i>Portae inferi non praevalebunt<br />Mons. Gilles Wach, Priore generale dell'ICRSS</p><p class="p3" style="font-family: Helvetica; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px 0px 12px;">h. 17:45, <i>La Dottrina Sociale della Chiesa, orizzonte della Contro-Rivoluzione per una civiltà cristiana<br /></i>Giovanni Formicola</p><p class="p3" style="font-family: Helvetica; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px 0px 12px;">Al termine, alle 18:45, verrà celebrata per i partecipanti una Messa letta.</p><p class="p5" style="font-family: Helvetica; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px 0px 12px; min-height: 14px; text-align: center;">______________</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhPst1qz10IJDqBnRVCufZPhqk_Rix2HqLU4kurbPwjmtJFoYdqKVxKWgYpG2WJjM9D72bDDNmTxT772DwCmX99bD5LaTIHAYCUbO3g1Gmx2uKvDOKC1W_OA3X04ymccmBqOR272JgwZRNUhlryMH9iLKUpo5o90UnvSHFx2xxudBMsQmU3CuEoFvP6iA/s2338/presentazione_libro_1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2338" data-original-width="1652" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhPst1qz10IJDqBnRVCufZPhqk_Rix2HqLU4kurbPwjmtJFoYdqKVxKWgYpG2WJjM9D72bDDNmTxT772DwCmX99bD5LaTIHAYCUbO3g1Gmx2uKvDOKC1W_OA3X04ymccmBqOR272JgwZRNUhlryMH9iLKUpo5o90UnvSHFx2xxudBMsQmU3CuEoFvP6iA/s320/presentazione_libro_1.jpg" width="226" /></a></div><p class="p4" style="font-family: Helvetica; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><br /></p><p><span style="font-family: "Helvetica Neue";">sabato 6 maggio 2023, ore 11:00</span></p><div><div><span style="font-family: Helvetica Neue;">Parrocchia Maria SS. Addolorata, </span><span style="font-family: "Helvetica Neue";">via Addolorata - Portici NA</span></div></div><p class="p4" style="font-family: Helvetica; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><i><br /></i></p><p class="p4" style="font-family: Helvetica; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: center;"><b>MI SONO INNAMORATA DELL'ETERNO. STORIA DI UN RITORNO A CASA</b></p><p class="p4" style="font-family: Helvetica; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: center;"><br /></p><p class="p4" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span style="font-family: Helvetica;">Incontro con l’autrice Michela Di Mieri </span><span style="font-family: Helvetica;">che a richiesta potrà dedicare il suo libro</span></p><p class="p4" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span style="font-family: Helvetica;"><br /></span></p><p class="p4" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span style="font-family: Helvetica;">Presentazione di Giovanni Formicola</span></p><p class="p4" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><br /></p><p class="p4" style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: center;"><span style="font-family: Helvetica;"><i>______________</i></span></p><p class="p4" style="font-family: Helvetica; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhEdJNjyXuwNztzjkrc87JeJTQkm_9TY8bWLt3UOycAmVVHxhUX04KsWPTABlWrCHp6AaDsP1cxNVt0yjuUnu7cYLG2m-TU48vW8m6-8C4HHmodSqoDAmLrcgfubfIviFBYzPPxOT2BppZGYU8K5VWjO2ge2Qy6tjCDudJ-NJs0X09vFdA0iG0V9GdqcQ/s2338/locandina_mag23.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2338" data-original-width="1653" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhEdJNjyXuwNztzjkrc87JeJTQkm_9TY8bWLt3UOycAmVVHxhUX04KsWPTABlWrCHp6AaDsP1cxNVt0yjuUnu7cYLG2m-TU48vW8m6-8C4HHmodSqoDAmLrcgfubfIviFBYzPPxOT2BppZGYU8K5VWjO2ge2Qy6tjCDudJ-NJs0X09vFdA0iG0V9GdqcQ/s320/locandina_mag23.jpg" width="226" /></a></div><br /><p class="p6" style="font-family: Helvetica; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; min-height: 14px;"><br /></p><p class="p4" style="font-family: Helvetica; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px;">sabato 13 maggio 2023</p><p class="p4" style="font-family: Helvetica; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><br /></p><p class="p4" style="font-family: Helvetica; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px;">Casa di spiritualità Armida Barelli, Via Alberi, 62, Meta di Sorrento località Alberi (NA)</p><p class="p4" style="font-family: Helvetica; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><br /></p><p class="p4" style="font-family: Helvetica; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: center;"><b>II GIORNATA DI FORMAZIONE E PREGHIERA</b></p><p class="p4" style="font-family: Helvetica; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><br /></p><p class="p3" style="font-family: Helvetica; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px 0px 12px;">h. 9:30, accoglienza e celebrazione Messa</p><p class="p3" style="font-family: Helvetica; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px 0px 12px;">h. 10:30, <i>La direzione spirituale e l'ascetica cristiana, </i>don Andreas Hellmann ICRSS</p><p class="p4" style="font-family: Helvetica; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px;">h. 12:00, <i>Vivere da cristiani in un mondo non cristiano</i>, Giovanni Formicola</p><p class="p4" style="font-family: Helvetica; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><br /></p><p class="p3" style="font-family: Helvetica; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px 0px 12px;">h. 13:15, pranzo</p><p class="p3" style="font-family: Helvetica; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px 0px 12px;">h. 15:30, proiezione film <i>Sunset limited</i></p><p class="p3" style="font-family: Helvetica; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px 0px 12px;">al termine, S. Rosario</p>Opzione Benedettohttp://www.blogger.com/profile/16174016510930041338noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4556154631560182506.post-42819761117615375812023-04-02T22:57:00.002+02:002023-04-02T23:23:58.024+02:00Meditazioni per il Lunedì Santo<p style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Helvetica Neue";">LUNEDÌ SANTO</span></p><p class="p1" style="font-family: "Helvetica Neue"; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;">Adoriamo Gesù Cristo così amante dei suoi apostoli, così paziente e compassionevole per i loro difetti, così generoso nei doni di cui li volle favorire, e che non ostante tanta bontà, fu da loro tradito, rinnegato, abbandonato. Adoriamo la sua misericordia, lodiamo e benediciamo la sua indulgenza per le debolezze umane.</p><p class="p1" style="font-family: "Helvetica Neue"; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-size: 11px; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj30kgSTbTS4p_iHbMm5cao4wOn_1NDXQGlbPmYDj8sLiwYkt8oF5ykRRHvDCUL0L0UosUIl2hLCis4tJBPai7ZeZPGs4s_0VbDeF0UiyV80QBWlYwFiMxWKSskzbeQSD4BS7duAlZHSCpBOOe4T-V2XBUfck806WzOAZ2QnfpV8paLUek0FJS4V_uzcw/s1600/lunedi%CC%80_santo.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1127" data-original-width="1600" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj30kgSTbTS4p_iHbMm5cao4wOn_1NDXQGlbPmYDj8sLiwYkt8oF5ykRRHvDCUL0L0UosUIl2hLCis4tJBPai7ZeZPGs4s_0VbDeF0UiyV80QBWlYwFiMxWKSskzbeQSD4BS7duAlZHSCpBOOe4T-V2XBUfck806WzOAZ2QnfpV8paLUek0FJS4V_uzcw/s320/lunedi%CC%80_santo.jpg" width="320" /></a></div><p class="p1" style="font-family: "Helvetica Neue"; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-size: 11px; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><br /></p><p class="p2" style="font-family: "Helvetica Neue"; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-size: 11px; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; min-height: 12px; text-align: justify;"><br /></p><p class="p1" style="font-family: "Helvetica Neue"; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;">I. <i>Gesù tradito da Giuda</i>. - Nostro Signore aveva ricolmato Giuda delle sue grazie, lo aveva fatto suo Apostolo e suo amico ed onorato del potere dei miracoli. Nell'ultima cena gli aveva lavato i piedi, si era dato tutto intero a lui mediante la comunione; ed ecco che invece di riconoscere tanti benefici, questo infelice lo vende ai Giudei per 30 denari, si pone alla testa dei nemici che vengono a prenderlo, e gli dà il perfido bacio, segnale convenuto per designare ai soldati colui che dovevano arrestare. Oh quanto fu doloroso questo tradimento al cuore di Gesù! Se è penoso, quando si ama, il non poter farsi amare, quanto non è più penoso il non ricevere in cambio dell'amore che ingratitudine e tradimento? Nostro Signore volle subire questa pena per consolare quelli, che beneficando altri, sono remunerati con l'ingratitudine e la perfidia, e per insegnar loro come debbano comportarsi in simili circostanze. Egli non oppone al tradimento di Giuda che bontà e dolcezza: <i>Amico mio</i>, dice a Giuda, quasi chi volesse dire: Se tu non mi ami più, io ti amo sempre, e sono altresì pronto a darti il perdono per l'ingiuria che mi fai senza motivo; e con ciò ha voluto insegnare a noi stessi di non mai adirarci anche contro quelli dei quali abbiamo più motivo di lamentarci, di avere compassione piuttosto che indignazione di ogni uomo che pecca, e di non disperare mai della divina misericordia, poiché Gesù Cristo conserva il nome di amico a Giuda anche dopo il delitto. <i>Perché sei venuto a tradirmi?</i> aggiunse il Salvatore. Quante domande in questo perché! Perché, o Giuda, per 30 denari hai voluto la maledizione di Dio e l'eterna dannazione? quale follia! Perché, o anima cristiana, tante sollecitudini, tante cure ansiose a soddisfare l'orgoglio, l'ambizione, la cupidigia? Che ti gioverà a tutto ciò? Perché tanta codardia nel servizio di Dio, tanta tiepidezza nella preghiera, tanto tempo perduto in conversazioni inutili, in frivole letture? Che ti gioverà tutto ciò? Perché tutta la vostra vita? Perché ciascuna delle vostre azioni? Quale è il fine? Quale ne sarà il frutto? Oh la irragionevolezza dell'uomo che pecca, dell'uomo che nel pensare e nell'operare si propone per fine ogni altra cosa, che non è Dio!</p><a name='more'></a><p></p><p class="p2" style="font-family: "Helvetica Neue"; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; min-height: 12px; text-align: justify;"><br /></p><p class="p1" style="font-family: "Helvetica Neue"; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;">II. <i>Gesù Cristo rinnegato da San Pietro</i>. - Lasciamo al silenzio della meditazione a dirci il dolore che in questa circostanza ebbe a provare il cuore di Gesù, e meditiamo le istruzioni tanto utili che ci offrono la caduta e la conversione di questo Apostolo.</p><p class="p2" style="font-family: "Helvetica Neue"; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; min-height: 12px; text-align: justify;"><br /></p><p class="p1" style="font-family: "Helvetica Neue"; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span class="Apple-tab-span" style="white-space: pre;"> </span>1° Ci istruisce la sua caduta. Essa ci insegna infatti: 1) a diffidare di noi stessi. S. Pietro cadde, perché ebbe molta confidenza nelle sue forze: così cadranno tutti i presuntuosi che contano troppo sulla loro virtù; 2) a non mai separarci da Gesù Cristo con il frequentare troppo il mondo e distrarci nei diletti fugaci ed ingannevoli che esso ci porge: S. Pietro non seguiva il Salvatore che da lontano; 3) ad evitare le occasioni: S. Pietro si fermò a conversare con le serve; 4) a premunirsi con la vigilanza e la preghiera: Gesù Cristo aveva raccomandato questi due mezzi e S. Pietro aveva invece dormito nel giardino degli ulivi; 5) a rialzarci prontamente dopo la prima caduta, senza di che si cade di abisso in abisso. Pietro al primo assalto aveva detto: <i>Io non conosco quest’uomo.</i> Al secondo aveva confermato con giuramento questa triste parola. Al terzo aveva confermato questo giuramento con delle imprecazioni. Così di caduta in caduta si va fino all'abisso, quando tardiamo a convertirci.</p><p class="p2" style="font-family: "Helvetica Neue"; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; min-height: 12px; text-align: justify;"><br /></p><p class="p1" style="font-family: "Helvetica Neue"; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><span class="Apple-tab-span" style="white-space: pre;"> </span>2° La conversione di San Pietro non ci stupisce meno della sua caduta. Essa ci insegna: 1) come Nostro Signore è buono: con uno sguardo penetra il cuore del suo Apostolo e lo converte. O sguardo preveniente! Pietro non ricerca Gesù, è Gesù che lo previene. Sguardo possente! rialza il coraggio di Pietro e gli fa versare un torrente di lacrime. Sguardo pieno di dolcezza! risparmia a Pietro la vergogna del suo delitto, e guarisce l'ulcera senza toccarla. Sguardo generoso! Gesù dimentica le proprie sofferenze per occuparsi della conversione del suo Apostolo, ritorna al suo servo dopo di esserne stato oltraggiato. Beato chi comprendendo la potenza di questo divino sguardo, sa esporgli le sue piaghe ed aprirgli il suo cuore! La conversione di San Pietro ci insegna ancora: 2) a piangere i nostri peccati, non per timore ma per amore; a piangerli amaramente, a piangerli sempre. Pietro pianse fino alla morte il peccato di aver rinnegato il suo maestro! E le sue gote portarono, finché visse, le tracce livide delle lacrime versate. Raccogliamo nel fondo del nostro cuore tutte le istruzioni che ci offrono la caduta e la conversione dell'Apostolo, e facciamone profitto.</p><p class="p2" style="font-family: "Helvetica Neue"; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; min-height: 12px; text-align: justify;"><br /></p><p class="p1" style="font-family: "Helvetica Neue"; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;">III. <i>Gesù abbandonato da tutti i suoi Apostoli</i>. - Gli Apostoli, che avevano tante volte affermato di morire per Gesù Cristo, si perdettero di coraggio di fronte al pericolo e tutti lo abbandonarono. Apprendiamo da ciò: 1) quanto l'uomo è debole e misero per se stesso, e quanto poco ci vuole per fare venir meno le nostre migliori risoluzioni; quanto per conseguenza dobbiamo diffidare delle nostre forze, non contare su di noi, non esporci alle occasioni, ma vegliare e pregare continuamente per chiamare in nostro aiuto la grazia di Dio, la sola che può farci ben vivere. Impariamo: 2) a non contare sulle amicizie del mondo, e a non sgomentarci quando ci vengono meno. Gli Apostoli avevano tutti promesso a Gesù Cristo che non l'abbandonerebbero giammai; ed al primo segnale del pericolo fuggirono tutti. Se Gesù Cristo sopportò questo abbandono, sopportiamo ad esempio suo l'abbandono di quei medesimi, sui quali credevamo aver maggior diritto di contare; riponiamo tutta la nostra fiducia in Dio solo, che non ci abbandonerà mai: Egli ci resterà fedele in eterno; ed Egli solo ci basta.</p><p class="p1" style="font-family: "Helvetica Neue"; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;"><br /></p><p class="p1" style="font-family: "Helvetica Neue"; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify;">tratto da: Hamon-Bertola, <i>Meditazioni e colloqui eucaristici</i>.</p>Opzione Benedettohttp://www.blogger.com/profile/16174016510930041338noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4556154631560182506.post-7615089881348362452023-02-01T23:38:00.007+01:002023-02-01T23:42:29.085+01:00In memoria di Giovanni Cantoni<p style="text-align: justify;">Pubblichiamo la magnifica relazione che don Roberto Spataro ha pronunciato in occasione dell'incontro <i>in memoriam</i> di Giovanni Cantoni, tenutosi a Portici (Na) il 20 gennaio 2023, a tre anni dal transito.<br /></p><p style="text-align: justify;">Gentilissime Signore e Illustri Signori,<br />Cari Amici,<br />è per me un grande onore poter prendere la parola in questo consesso, qualificato dalla presenza di autorevoli professionisti e di convinti credenti, nel ricordo devoto, affettuoso e pensoso del prof. Giovanni Cantoni che tanto ha inciso sulla vita di non pochi di voi. In un certo senso, molti di voi sono, per adoperare un’espressione cara alla tradizione salesiana, buoni cristiani e onesti cittadini perché sono profondamente e sinceramente “cantoniani”. Vorrei articolare il mio intervento aprendolo con una nota autobiografica e poi indicare un tetralogo, se così posso dire, che scaturisce dal magistero di questo pensatore eminente all’interno del panorama della cultura cattolica della seconda parte del XX secolo e del primo decennio di quella successiva, pur consapevole che le considerazioni che condividerò hanno, da una parte, il limite di una conoscenza solo essenziale del suo insegnamento, ma d’altra parte, proprio per questo, una sorta di “innocenza” critica nel valutarne il significato e l’impatto nel vissuto ecclesiale e, più ampiamente, culturale dell’Italia, e non solo del nostro paese, nell’arco di tempo che ho ricordato.</p><span><a name='more'></a></span><p style="text-align: justify;"><br />Ho avuto il privilegio di conoscere personalmente il prof. Giovanni Cantoni in occasione della celebrazione di alcuni capitoli nazionali svoltisi a Roma, se ricordo bene nell’anno 2004, nell’anno 2012 e in quello successivo. Lo ascoltai con profonda attenzione e mi intrattenni in brevi, eppure intense, conversazioni. In una di queste occasioni, la seconda per l’esattezza, mi colpì, tra le altre cose, il fatto che, dopo aver parlato da Maestro per due ore dinanzi a un uditorio che pendeva letteralmente dalle sue labbra perché il suo eloquio conquistava, come un allievo ossequioso volle prestare atto di deferenza al sacerdote che lo aveva ascoltato e che ora riporta tale testimonianza. Quella profonda modestia, che nasceva da ragioni soprannaturali, mi diede subito il senso di trovarmi dinanzi a un uomo di grande caratura spirituale. <br />Aggiungo che in un certo senso, allorché lo incontrai, non senza curiosità, mi sembrò di averlo già conosciuto, non solo per la frequentazione di letture dei suoi scritti, soprattutto articoli apparsi su <i>Cristianità</i>, rivista che ho iniziato a leggere negli anni del Liceo, quando a Potenza operava un coraggioso manipolo di giovani militanti che diffondeva il periodico con indomabile tenacia, ma anche perché nella personalità dei singoli <i>sodales</i> di Alleanza Cattolica con cui ho avuto una maggiore vicinanza ho ravvisato la paternità culturale del Fondatore e Maestro, come se questi fosse il ”manuale” e quelli i suoi “approfondimenti monografici”. Persino alcuni elementi del profilo comunicativo del prof. Cantoni si sono riprodotti nello stile di molti dei suoi discepoli. Conoscendo loro, insomma, imparavo a conoscere lui. <i>Ça va sans dire</i>, la lettura dei saggi del prof. Cantoni – ricordo ancora le serate trascorse a sottolineare la sua <i>Introduzione</i> a <i>Rivoluzione e Controrivoluzione</i> che per me studente liceale e giovane seminarista studente di filosofia risultò fondamentale – suscitava in me ammirazione per la lucidità delle analisi condotte su svariati argomenti di storia, politica, filosofia, teologia, spiritualità, e convinta adesione alle tesi che vi erano argomentate. L’aforisma “chi sbaglia storia, sbaglia politica” mi ha sempre accompagnato da quegli anni oramai lontani che, proprio perché tali, mi consentono di esprimere con sufficiente consapevolezza gratitudine al buon Dio perché la mia vita si imbatté, in un periodo così decisivo quale quello della formazione intellettuale, in un pensatore di tale vigore. <br /><br />Ed eccomi a proporvi un “tetralogo” cantoniano, filtrato dalla mia sensibilità di pensiero e di azione, di pastore e di studioso, per quanto modesto. Abbiate la benevolenza di accogliere le mie parole anche se vi sembreranno inadeguate a onorare la memoria di questo grande uomo.<br /><br />1 - Un buon principio ermeneutico. Quando ho iniziato lo studio della teologia, ci è stato insegnato che i dati della Rivelazione, molteplici e variegati, persino apparentemente contradditori, hanno bisogno di un duplice principio unificatore, l’uno interno alla Rivelazione stessa, l’altro esterno ad essa, desunto da una buona filosofia. Il primo è chiamato principio architettonico, il secondo ermeneutico. Ed è proprio la varietà dei principi architettonici e soprattutto ermeneutici che vengono di volta in volta adottati, che spiega la pluralità dei modelli teologici. Se sbagli principio ermeneutico, la teologia diventa cattiva e i suoi maestri pessimi. Analogamente alla teologia anche la storia necessita di un principio ermeneutico che dia ragione della inesauribile congerie di fenomeni, fatti ed eventi che appaiono alla lente dello storico. Il prof. Cantoni ha scelto con limpida persuasione e solida fondazione lo schema del pensiero controrivoluzionario, a lui certamente precedente, ma da lui non solo diffuso in una temperie storica orientata in tutt’altre direzioni ma anche adattato alla situazione italiana e costantemente aggiornato. Esso funziona molto bene per leggere la storia e scoprirne le forze più intime e nascoste sicché i fenomeni, ricondotti a questo schema di pensiero, si rivelano non più frammentari ma parte di una totalità. Il prof. Cantoni è in ottima compagnia: tra gli altri, anche il biografo di don Bosco, Giovan Battista Lemoyne, introdusse il primo volume delle <i>Memorie Biografiche</i> del santo, inserendone la vicenda nel contesto storico-geografico del principio del secolo XIX letto proprio secondo lo schema controrivoluzionario. E quanto don Bosco scrisse la sua fortunatissima “Storia d’Italia” a tale visione aderì. Certamente, anche altri principi ermeneutici possono risultare efficaci per passare dalla storia alla filosofia e alla teologia della storia: Agostino, per esempio, nel <i>De civitate Dei</i> adopera lo schema binario <i>amor sui, amor Dei</i>. Eppure tutti consentono la <i>reductio in unum</i> del molteplice e, senza essere in contraddizione tra loro, permettono un approccio autenticamente scientifico, come si suole dire, alla storia. Il pensiero controrivoluzionario è tuttavia, proprio come ci ha insegnato il prof. Cantoni, più di un principio ermeneutico. E vengo al secondo punto del tetralogo.<br /><br />2 - Il pensiero controrivoluzionario è una spiritualità, se per essa intendiamo una modalità di vivere il Cristianesimo. Essa forma anime militanti che intraprendono il combattimento spirituale, formando se stessi, plasmando il proprio carattere, reprimendo le radici dei vizi, triste eredità del peccato originale, coltivando le virtù, praticando la pietà, fino ai suoi gradi più elevati, nutrita di solido fondamento eucaristico e di onnicomprensiva devozione mariana, alla scuola di dottori della chiesa, dichiarati e non, della levatura di Ignazio di Loyola, Luigi Grignon de Monfort, Jean-Baptiste Chautard. Il pensiero controrivoluzionario entra nell’anima, sicché i suoi militanti assumono seriamente il grande affare della propria santificazione, considerata non solo la finalità alla quale ordinare l’esistenza personale, ma anche la condizione irrinunciabile e preliminare per operare l’evangelizzazione delle singole persone e degli ambienti. Questo tratto “mistico” del militante controrivoluzionario è – oserei affermare – ancora più urgente oggi, quando il canto delle sirene del relativismo dottrinale è penetrato persino all’interno della Chiesa e un supplemento di illuminazione dello Spirito Santo è richiesto per discernere il vero dal falso, almeno sul piano contingente, senza avere più con certezza la garanzia dei pronunciamenti magisteriali. Penso che sia riuscito a comunicarvi, cari amici, con la mia ultima affermazione, la necessità di una vita santa e pura per evitare lo scoraggiamento e per rimanere controrivoluzionari, serenamente consegnati alla Provvidenza divina, nonostante quello che accade nella Chiesa e, dunque, anche in associazioni che pure si ispirano al pensiero controrivoluzionario. Chi ha avuto tra voi il privilegio di conoscere un po’ dell’intimità del prof. Cantoni, ha goduto della percezione di come le virtù teologali, e dunque la fede e la speranza, operassero nella sua anima.<br /><br />3 - <i>Contemplata aliis tradere</i>. Saper comunicare. Il prof. Cantoni è stato uno straordinario oratore, una di quelle persone che staresti ad ascoltare per ore, e uno scrittore dalla prosa curata nell’argomentazione e nella forma. Paradossalmente, la schizofrenia della società attuale si rileva pure dal paradosso della disponibilità di strumenti comunicativi sempre più avanzati tecnologicamente alla quale si oppone e in stridente contrasto la qualità del pensiero da comunicare che ci appare in caduta libera al punto che la vacuità ha soppiantato persino i cattivi insegnamenti: nichilismo pure, non si comunica più niente, certamente non idee, al massimo emozioni, e sembrerebbe che l’uso smodato dei <i>social</i> sia un disperato tentativo di riempire questo vuoto di idee. Una semplice passeggiata virtuale su una delle piattaforme dei social non può che lasciarci basiti per l’infimo livello al quale l’<i>homo insipiens</i> è giunto. In questo desolante deserto, appare davvero alternativa la scelta esemplare del prof. Cantoni: saper che cosa dire, perché dirlo, come dirlo, quando dirlo, a chi dirlo. Del suo stile comunicativo, soprattutto quello orale, tralasciando gli altri innumerevoli pregi, vorrei soffermarvi su una qualità tutt’altro che secondaria: la gentilezza, a cominciare dal rispettoso appellativo “lor signori” da lui costantemente adoperato. La gentilezza non è solo efficace per rendere l’interlocutore disponibile sin dal principio della comunicazione, è molto di più. Con Francesco di Sales, diremmo che la gentilezza è la porta che apre la casa della carità, abitata dalla verità. Il prof. Cantoni può essere associato a quegli antichi gentiluomini che suscitavano rispetto e ammirazione perché la loro nobiltà era soffusa di mansueta umiltà che ne aumentava la grandezza rendendola amabile e attraente, non allontanava, ma avvicinava e talvolta rapiva. Queste virtù non si improvvisano, come talvolta ci accade di assistere, quando alcuni uomini di Chiesa goffamente vogliono sembrare umili senza esserlo, ma nascono da un’anima che contempla lo spettacolo del mondo <i>sub specie aeternitatis</i> e pertanto fioriscono spontaneamente. Insomma se prima di agire occorre essere – secondo l’assioma della <i>philosophia perennis</i> -, prima di comunicare bisogna essere autenticamente umili. Dall’umiltà nasce anche la gentilezza cantoniana, estesa anche agli avversari nel pensiero.<br /><br />4 - I numeri giusti. C’è un episodio della Sacra Scrittura che mi ha sempre fatto pensare. Il santo monarca Davide ne ha combinate di tutti i colori e, pentito, è sempre ritornato a Dio con cuore contrito. Una volta – permettetemi l’espressione un po’ pittoresca – ha fatto proprio perdere le staffe al buon Dio, quando si è messo in testa di voler censire gli abitanti del Regno, consapevole, sotto sotto, che essi erano orami tanto numerosi da autorizzargli un’inautorizzabile superbia. E la punizione correttiva è arrivata e Davide ha compreso che i grandi numeri ingannano. Il prof. Cantoni ci ha insegnato una buona matematica spirituale: un solo ottimo militante vale quanto e più di mille simpatizzanti che pure vanno accolti e sollecitati. Da profondo conoscitore dell’animo umano e, pertanto, dei dinamismi che attraversano le vicende della storia, ha compreso la forza controrivoluzionaria delle <i>élites</i>, alla cui formazione si è dedicata con la passione a voi ben nota. Non si è preoccupato di moltiplicare tessere o di riempire le piazze, ma di plasmare le menti dei singoli alla verità e le loro anime alla bontà. E biblicamente ha visto giusto. Del resto, colui che è, a mio avviso, il più grande maestro dell’epoca contemporanea, Benedetto XVI, il cui dolce nome riecheggia nella denominazione “Opzione Benedetto”, ha parlato in modo ispirato del ruolo che le minoranze creative hanno e avranno nella ricostruzione di un tessuto sociale sanamente ancorato alla legge naturale e all’insegnamento cristiano, alla composizione di una rinnovata <i>Christianitas</i> che ricostruisca le cattedrali e le università che salveranno gli uomini dalla barbarie della dittatura del relativismo e dal neopaganesimo della <i>cancel culture</i>. Robustezza di motivazioni, vivacità nell’azione, disponibilità alla militanza, sono queste alcune delle caratteristiche delle “minoranze creative”, una categoria desunta dal pensiero di Arold Toynbee ed applicata dall’allora cardinal Ratzinger alla rievangelizzazione dell’Europa secolarizzata e, con il professor Cantoni, diremmo anche della “Magna Europa”. Pensando alla storia della Chiesa, ci accorgiamo che minoranze creative hanno effettivamente rigenerato il tessuto ecclesiale e apportato un benefico influsso sulla società intera, in momenti di crisi profonda ed estesa dei valori e dei costumi. <i>Ad altiora</i>, amici carissimi!<br /><br />Concludo. Quando Jean-Baptiste Huet, erudito francese del secolo XVII, concluse la sua monumentale biografia su Origene, confluita successivamente nella gloriosa collezione patristica del Migne, pur senza prendere posizione netta sul pensatore cristiano del III secolo, da sempre oggetto o di lodi sperticate o di asperrime accuse, volle rendere equamente giustizia alla grandezza dell’Alessandrino citando i nomi dei suoi migliori discepoli che illustrarono la storia della Chiesa con il martirio e con il magistero esegetico e dogmatico. Sì, la grandezza di un autentico Maestro si rivela nella statura elevata dei suoi discepoli. La presenza di ciascuno di Voi, cari Amici, e di tutti coloro che al pensiero e alla testimonianza di Giovanni Cantoni si rifanno, lasciandosi da essi ispirare, è la conferma più convincente della sua straordinaria importanza nella storia del Cattolicesimo sociale della nostra epoca.<i><br /><br />Dixi</i>. <i>Ingentissimas vobis gratias ago.</i></p><span><!--more--></span><span><!--more--></span>Opzione Benedettohttp://www.blogger.com/profile/16174016510930041338noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4556154631560182506.post-82100234231463635552022-09-20T18:24:00.004+02:002022-09-20T22:56:05.943+02:00Sulle elezioni<p style="text-align: justify;">Devo dire che per la prima volta in vita mia (voto dal 1976) non ho certezze elettorali (naturalmente ne ho di negative). Ho votato sempre le formazioni o coalizioni più invise al sistema nazionale e sovra-nazionale, in una parola quelle «incostituzionali», che avessero prospettive di governo, o che occupassero spazi sociali, e oggi secondo questo criterio sono in difficoltà.</p><p style="text-align: left;"></p><p style="text-align: left;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhn5B9VoIuB6OYcx1IMl2YfVBeLnBGY5bbSZFMRv29JCEDU6oMndsUrPCcHhL-jkPhWhbo8iM4vTB_J9RZQ5u5rBhen4f8vZPWMw3r6l45Q-9KAeWZLBsaMM5KTq2G3lmDfyvECVRtmj8tC4QJejz5lvfxPEFAkjGUCJ2DD5zR6Gn-ZT1p2CmmwiBA8Hw/s3072/Elezioni-Comunali-2021.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2048" data-original-width="3072" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhn5B9VoIuB6OYcx1IMl2YfVBeLnBGY5bbSZFMRv29JCEDU6oMndsUrPCcHhL-jkPhWhbo8iM4vTB_J9RZQ5u5rBhen4f8vZPWMw3r6l45Q-9KAeWZLBsaMM5KTq2G3lmDfyvECVRtmj8tC4QJejz5lvfxPEFAkjGUCJ2DD5zR6Gn-ZT1p2CmmwiBA8Hw/s320/Elezioni-Comunali-2021.jpg" width="320" /></a></div><p style="text-align: justify;">Per spiegarmi, devo fare due premesse, e più avanti un’altra considerazione di principio. Tutte, naturalmente, dal mio punto di vista cattolico e tradizionale, cioè contro-rivoluzionario.</p><div style="text-align: justify;">1. Credo che in democrazia sia impossibile la scelta elettorale per il meglio (ciò che rifletterebbe la costituzione naturale e cristiana dell’ordine temporale, o vi condurrebbe), ma rimanga sempre e solo quella per il meno peggio, che si ritiene – a torto o a ragione – possa almeno limitare, trattenere (un <i>katéchon</i>, persino involontario), se non arginare, il male morale, culturale, politico, sociale ed economico che si propone la dominante Rivoluzione anti-cristiana. Questa agisce anche (non solo) mediante le forze politiche che sono dalla sua parte, e persino mediante quelle che semplicemente ne ignorano l’azione, ovvero, anche se lo vorrebbero, non la sanno contrastare o sono semplicemente una Rivoluzione di segno contrario (le «false destre», come li furono i fascismi). E ciò perché la democrazia ideologica moderna, figlia legittima della Rivoluzione in Francia, non ha come scopo eleggere chi dovrà governare o amministrare un sistema ordinato più o meno intorno ai principi del diritto naturale e cristiano, e perciò non in discussione, ma mette ai voti progetti di sistema alternativi, più o meno radicali, comunque ostili a tali principi. Così, il vero e il bene integrali (che comunque non possono essere messi ai voti) non hanno rappresentanti, perché patiscono una sorta d’interdetto socio-culturale, e perciò suonano impopolari, dalla «parte sbagliata della storia», quindi non produttivi di consenso. Solo a fini esemplificativi e di sintesi, il paradigma, in questo senso e naturalmente <i>servata</i> (l’enorme) <i>distantia</i> e <i>mutatis mutandis</i>, può essere rinvenuto nell’esito del «ballottaggio» fra Gesù e Barabba.</div><div style="text-align: justify;"> </div><div style="text-align: justify;"></div><div style="text-align: justify;">2. Il divieto di mandato imperativo esclude ogni garanzia per l’elettore: non avevo certamente votato la Lega (per i motivi sopra indicati) perché entrasse in maggioranza con i 5 Stelle, e men che meno perché, alleandosi con il PD, sostenesse Draghi e la sua politica psico-sanitaria, oltre il resto. Costui è infatti il mandatario dei poteri forti che stanno colonizzando i popoli con un’agenda irreligiosa (mediante sincretismo insipido e immanentista, «inclusivo» ed «ecumenico», cioè sostanzialmente ateo), malthusiana, abortista, eutanasista, omosessualista (con il corollario di compravendita di bambini e il <i>genderismo</i> come ideologia ufficiale, anche nelle scuole), immigrazionista, socialista (tassazione persecutoria, controllo elettronico di tutte le attività economiche, tendenziale eliminazione del «piccolo» e della proprietà), ecologista. Tale agenda è soprattutto nemica dell’ordine naturale e cristiano, dalla vita alla famiglia alle stesse libertà elementari, compreso l’<i>habeas corpus</i> sanitario. E mi scuso per tutti questi necessari <i>ismi</i>.</div><div style="text-align: justify;"></div><div style="text-align: justify;"> </div><div style="text-align: justify;">Che fare allora? La risposta va data alla stregua della dottrina sociale della Chiesa, che non è dottrina «socialista», cioè socio-economica e basta, ma ha la sua fonte principale nel dialogo tra Gesù e Pilato, in cui il Signore rivendica la sua Regalità (che è, e non può non essere, anche sociale, cfr., per esempio, l’enciclica di Pio XI <i>Quas primas</i>) – la quale non gli viene certo <i>de hoc mundo</i>, cioè non è «democratica» – , e ammonisce il potente che dovrà rendere conto a Dio dell’esercizio del suo potere, perché gli viene da Lui, e quindi non è illimitato e perciò non esclusiva fonte del diritto, di cui ve n’è una metafisica e naturale che lo sovrasta, al di là d’ogni relativismo nichilista.<br /></div><div style="text-align: justify;"> </div><div style="text-align: justify;">Non votare – che per i motivi su esposti, oggi aggravati dalla subalternità al sistema di tutti gli attori «grossi» in campo, sarebbe la scelta più spontanea e naturale, ma gradita al sistema – è sbagliato: i cristiani non si sono mai estraniati dalla vita sociale, a tutti i livelli (cfr. la <i>Lettera a Diogneto</i>), e chi predicava tale esilio interno – per esempio i montanisti – è stato condannato come eretico. La politica è importante e va «fatta» anche col voto, sebbene non solo e non principalmente, perché «<i>Dalla forma data alla società [ch’è appunto la politica], consona o no alle leggi divine, dipende e s’insinua anche il bene o il male nelle anime</i>». (Pio XII, <i>Radiomessaggio di Pentecoste</i> 1941).</div><div style="text-align: justify;"></div><div style="text-align: justify;"></div><div style="text-align: justify;"> </div><div style="text-align: justify;">Interviene qui, allora, l’altra considerazione di cui dicevo. Se è vero che ormai nelle condizioni date chiunque governi dovrà sottostare – più o meno volentieri, con maggiore o minore entusiasmo – al totalitarismo solo apparentemente morbido dei poteri forti, e al loro strapotere finanziario e mediatico, non si può dire che chiunque vinca sarà la stessa cosa. Trump nominò alla Corte Suprema tre giudici dalle convinzioni più giuste rispetto a quelle dei loro predecessori, e – cosa ancora più incredibile – forti in tali convinzioni, tanto da non farsi intimidire dalla tempesta mediatico-politica e dalle minacce che li hanno colpiti dopo l’abusiva pubblicazione della bozza di sentenza sull’aborto, che negava fosse «diritto» costituzionale, cui hanno saputo tener fede. Se avesse vinto invece la signora Clinton, questi giudici non avrebbero fatto parte della Corte, e questa non avrebbe potuto invertire una tendenza che sembrava irreversibile (confermando che la storia non è irreversibile, se non s’intende tale rettificazione come impossibile meccanico ritorno allo <i>status quo ante</i>) sull’aborto «legalizzato» e addirittura elevato a «diritto», aprendo strade che sembravano non chiuse, ma inesistenti, che ora attendono solo d’essere percorse da chi abbia volontà buona, con l’aiuto di Dio. Quindi non è bene che governino i Clinton italiani. E se è vero che non c’è in competizione un Trump, e nemmeno un Orbàn, comunque è meno peggio che governi chi ne abbia la reale possibilità al posto degl’italici Clinton e Biden – che ci stanno anche portando alla rovina economica per eliminare un oggettivo incomodo al potere globale, intervenendo in una guerra che non ci riguarda, con sanzioni inutili, e costosissime forniture d’armi –, sostenuti dalla palude «centrista», che come sempre ha i suoi nemici solo a destra.</div><div style="text-align: justify;"> </div><div style="text-align: justify;">Questo senza troppa fiducia, già di genere (credere di risolvere i problemi con la scheda elettorale è illusorio – un governo meno peggio, che non è il male minore, ma il bene possibile, ch’è un’altra cosa, al massimo può dare un po’ di spazio in più a chi voglia lavorare seriamente sul piano pre-politico «dal basso», seminando per raccogliere quando sarà) e poi di specie. Ma non si può escludere <i>a priori</i> una <i>divina sorpresa</i>, che però certo non potrebbe venire dalla sinistra in tutte le sue versioni, e nemmeno dal nichilismo morale e intellettuale dei 5 Stelle, ovvero dalla suddetta palude centrista.</div><div style="text-align: justify;"></div><div style="text-align: justify;"> </div><div style="text-align: justify;">Comunque, e in concreto, la scelta m’è difficile, considerando la linea dei partiti principali – nei principi dichiarati e nei fatti recenti essi sono lontanissimi se non estranei, come ho detto, alla mia prospettiva contro-rivoluzionaria, cioè per l’ordine e la civiltà cristiane –, e l’inutilità di forze diverse, che non hanno saputo neanche fare fronte e garantirsi l’ingresso in Parlamento per sostenere buone leggi e opporsi fattivamente alle cattive, mostrandosi inaffidabili perché concentrati sui loro miseri (elettoralmente) orticelli. <br /> </div><div style="text-align: justify;">Però è certo che non voterò Forza Italia, ormai patetica nella sua guida e soprattutto completamente prona al politicamente, moralmente, sanitariamente e internazionalmente corretto. Vedrò all’ultimo chi sarà meno lontano dai princìpi non negoziabili – tutela della vita, della famiglia, libertà d’educazione –, dalla difesa della proprietà e delle libertà, non ultime quelle economica (oppressa dalla persecuzione fiscale e dal divieto dell’uso del contante), e sanitaria, e dalla cura dell’interesse, identità e sovranità nazionali, contro l’immigrazionismo, le gabbie globaliste e l’uso indecente di guerra e sanzioni.<br /></div><div style="text-align: justify;"></div><div style="text-align: justify;"></div><div style="text-align: justify;"></div><div style="text-align: justify;"></div><div style="text-align: justify;"></div><div style="text-align: justify;"></div><div style="text-align: justify;"></div><div style="text-align: justify;"> </div><div style="text-align: right;">Giovanni Formicola<br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div>Opzione Benedettohttp://www.blogger.com/profile/16174016510930041338noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4556154631560182506.post-66187225980173315372022-04-01T11:34:00.001+02:002022-04-01T11:37:59.336+02:00Beato Carlo d'Austria<div style="-moz-text-size-adjust: auto; -webkit-text-stroke-width: 0px; caret-color: rgb(0, 0, 0); color: black; font-family: Helvetica; font-size: 12px; font-style: normal; font-variant-caps: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; text-align: justify; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhhoP9fPTFLVIJM52IAEtNwuCxB607MVjK3PjqXK4SFokQz5ZupSsUSnyooH6Qx50j5ATiIayzAPYGj7Ms6zcGFKd1sHQ7U5mUO_206ZME_C_huiqz07OftG5r-kjlQQsEtLcYNVXs5rGX0ZoexxVvvgbWzR8WH880Af-o0IceYphi_XcwFeUPZw-k4sw/s1954/carlo%20copia.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1954" data-original-width="1519" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhhoP9fPTFLVIJM52IAEtNwuCxB607MVjK3PjqXK4SFokQz5ZupSsUSnyooH6Qx50j5ATiIayzAPYGj7Ms6zcGFKd1sHQ7U5mUO_206ZME_C_huiqz07OftG5r-kjlQQsEtLcYNVXs5rGX0ZoexxVvvgbWzR8WH880Af-o0IceYphi_XcwFeUPZw-k4sw/w249-h320/carlo%20copia.jpg" width="249" /></a></div><br /> </div><div style="-moz-text-size-adjust: auto; -webkit-text-stroke-width: 0px; caret-color: rgb(0, 0, 0); color: black; font-family: Helvetica; font-size: 12px; font-style: normal; font-variant-caps: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; text-align: justify; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;"> </div><div style="-moz-text-size-adjust: auto; -webkit-text-stroke-width: 0px; caret-color: rgb(0, 0, 0); color: black; font-family: Helvetica; font-size: 12px; font-style: normal; font-variant-caps: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; text-align: justify; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;"> </div><div style="-moz-text-size-adjust: auto; -webkit-text-stroke-width: 0px; caret-color: rgb(0, 0, 0); color: black; font-family: Helvetica; font-style: normal; font-variant-caps: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; text-align: justify; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;"><span style="font-size: small;">Cade oggi il primo centenario della morte dell'ultimo imperatore Carlo d'Austria (1887-1922), beatificato il 3 ottobre 2004 (un politico del tempo, dall'alta carica e perciò invitato alla cerimonia, forse pensando a sé stesso, si stupì della beatificazione d'un sovrano, dimostrando tutta la sua ignoranza, perché un tempo l'Europa fu governata da santi; si chiamava Gianfranco Fini).</span></div><div style="-moz-text-size-adjust: auto; -webkit-text-stroke-width: 0px; caret-color: rgb(0, 0, 0); color: black; font-family: Helvetica; font-style: normal; font-variant-caps: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; text-align: justify; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;"><span style="font-size: small;"> </span></div><div style="-moz-text-size-adjust: auto; -webkit-text-stroke-width: 0px; caret-color: rgb(0, 0, 0); color: black; font-family: Helvetica; font-style: normal; font-variant-caps: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; text-align: justify; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;"><span style="font-size: small;">Lo ricordiamo con questo passo tratto dall'opera di Wandruszka (1914-1997), la migliore divulgativa sugli Asburgo, cui affiancherei per approfondire, soprattutto sulla congiura massonica contro l'Austria Ungheria, che pose le premesse della distruttiva II Guerra Mondiale e della <i>Finis Europae</i><span><span>, della quale stiamo assistendo agli ultimi spasmi, <span>François Feit</span></span></span>ő, <i>Requiem per un impero defunto. La dissoluzione del mondo austro-ungarico</i>, trad. it. Mondadori, Milano 1996 [1988].</span></div><p style="-moz-text-size-adjust: auto; -webkit-text-stroke-width: 0px; caret-color: rgb(0, 0, 0); color: black; font-family: Helvetica; font-style: normal; font-variant-caps: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; text-align: justify; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;"><span style="font-size: small;"><i>«Animato dalle migliori intenzioni e anzitutto da una sincera e profonda volontà di pace, con le varie misure prese al principio del suo governo, che testimoniano della sua ferma fede politica, onestà e rettitudine</i><span class="Apple-converted-space"> </span>[…].<span class="Apple-converted-space"> </span><i>Merita osservare che il giovane sovrano giudicava la situazione delle potenze centrali con più senso critico e con più esattezza che la maggior parte dei suoi consiglieri militari e politici, i quali erano completamente abbagliati dalla propria propaganda di guerra e da quella dell’alleato germanico. E così né i suoi molteplici e intensi sforzi per la pace, né il tentativo di trasformare all’ultimo momento la monarchia in una Lega di stati nazionali poterono avere successo</i><span class="Apple-converted-space"> </span>[…]<i>. Alto sulla città e sul porto di Funchal, in mezzo a una rigogliosa vegetazione meridionale […] è situato il piccolo santuario di Nostra Signora del Monte. La vista spazia sull’Atlantico, sulle cui due sponde un tempo, all’epoca della massima potenza di Casa d’Austria, si stendeva il dominio asburgico. Nella chiesa, in una cappella laterale, c’è un semplice sarcofago di metallo che nella sua semplicità ricorda le tombe nella cripta dei Cappuccini di Vienna. Come unico ornamento porta l’immagine della corona di spine e l’iscrizione FIAT VOLUNTAS TUA. Lì giace, sotto il segno della corona di spine, l’ultimo monarca della Casa d’Austria»<span class="Apple-converted-space"> </span></i>(Adam Wandruszka,<span class="Apple-converted-space"> </span><i>Gli Asburgo</i>, trad. it. TEA, Milano 1999 [I ed. 1974], pp. 262-263).</span></p><p style="-moz-text-size-adjust: auto; -webkit-text-stroke-width: 0px; caret-color: rgb(0, 0, 0); color: black; font-family: Helvetica; font-style: normal; font-variant-caps: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; text-align: justify; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;"><span style="font-size: small;"><span>Beate Carole, ora pro nobis</span> <br /></span></p><p style="text-align: left;"> </p>Opzione Benedettohttp://www.blogger.com/profile/16174016510930041338noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4556154631560182506.post-33641831474712083512022-03-19T16:10:00.006+01:002022-04-01T11:28:37.354+02:00Lunedì 28 marzo: Russia - Ucraina<p> </p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjHZj_rQ7C4Y00KnzmIW3oVSp5UA1rDs9u2sfCdou9VXHsabu5FBiGpsCdhTBasnsubVkO8P35IU9pavuozDN_y1VC1VKTVjNW4LCZ_vjFvI8NgG19sDC6D3YJzqoYwWFBQmSbucsxPs8PHWvfzOTatmNV6c-xfiej3ncQrQEoaZZaR0JZjIuD8hrRVdQ=s2338" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2338" data-original-width="1652" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjHZj_rQ7C4Y00KnzmIW3oVSp5UA1rDs9u2sfCdou9VXHsabu5FBiGpsCdhTBasnsubVkO8P35IU9pavuozDN_y1VC1VKTVjNW4LCZ_vjFvI8NgG19sDC6D3YJzqoYwWFBQmSbucsxPs8PHWvfzOTatmNV6c-xfiej3ncQrQEoaZZaR0JZjIuD8hrRVdQ=w452-h640" width="452" /></a></div><br /><br /><p></p><p style="text-align: center;"><span style="font-size: medium;">Lunedì 28 marzo 2022 ore 21:00 incontro online su:</span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-size: medium;"><b>Russia - Ucraina: storia di un divorzio e motivi di un conflitto</b> </span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-size: medium;">con Lorenzo Benassi, cultore di storia russa</span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://youtu.be/oJKRY36hQTY">Video dell'incontro</a></span><br /></p><p><br /></p>Opzione Benedettohttp://www.blogger.com/profile/16174016510930041338noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4556154631560182506.post-58832971779520222592022-03-12T22:58:00.002+01:002022-03-15T19:19:21.141+01:00La guerra in Ucraina<p> <span class="d2edcug0 hpfvmrgz qv66sw1b c1et5uql oi732d6d ik7dh3pa ht8s03o8 a8c37x1j fe6kdd0r mau55g9w c8b282yb keod5gw0 nxhoafnm aigsh9s9 d3f4x2em iv3no6db jq4qci2q a3bd9o3v b1v8xokw oo9gr5id hzawbc8m" dir="auto">Quattro brevi "Pillole di Opzione Benedetto" sulla guerra in Ucraina, con Giovanni Formicola.</span></p><p><span class="d2edcug0 hpfvmrgz qv66sw1b c1et5uql oi732d6d ik7dh3pa ht8s03o8 a8c37x1j fe6kdd0r mau55g9w c8b282yb keod5gw0 nxhoafnm aigsh9s9 d3f4x2em iv3no6db jq4qci2q a3bd9o3v b1v8xokw oo9gr5id hzawbc8m" dir="auto"> </span></p><p><span class="d2edcug0 hpfvmrgz qv66sw1b c1et5uql oi732d6d ik7dh3pa ht8s03o8 a8c37x1j fe6kdd0r mau55g9w c8b282yb keod5gw0 nxhoafnm aigsh9s9 d3f4x2em iv3no6db jq4qci2q a3bd9o3v b1v8xokw oo9gr5id hzawbc8m" dir="auto"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/vQSlbGveLz4" width="320" youtube-src-id="vQSlbGveLz4"></iframe></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/2USeUjJ8Y3M" width="320" youtube-src-id="2USeUjJ8Y3M"></iframe></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/yORjR4YKcgQ" width="320" youtube-src-id="yORjR4YKcgQ"></iframe></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/2p1XBm40I4M" width="320" youtube-src-id="2p1XBm40I4M"></iframe></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><br /> <p></p>Opzione Benedettohttp://www.blogger.com/profile/16174016510930041338noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4556154631560182506.post-48096854219165969912022-01-26T19:33:00.007+01:002022-01-26T19:33:57.926+01:00Aspettando il Giorno del Ricordo<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiJE8edecnOuTEkzchPniJBCG_no1DohvEeuFt8qOq84ieuNRcc6SCdLFA2sYmC62nlirQzQYjkpU7iMeg4uiFov9rmAKECWyij5TwAdNrTkPMLt2m-xiR809AGSqk9dxMuLddS7_S4MqoP0ELURIkdzf30V7N5MiqVoqXzc5tAC3_KG7R76Mu5XmsYRg=s1683" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1683" data-original-width="1190" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiJE8edecnOuTEkzchPniJBCG_no1DohvEeuFt8qOq84ieuNRcc6SCdLFA2sYmC62nlirQzQYjkpU7iMeg4uiFov9rmAKECWyij5TwAdNrTkPMLt2m-xiR809AGSqk9dxMuLddS7_S4MqoP0ELURIkdzf30V7N5MiqVoqXzc5tAC3_KG7R76Mu5XmsYRg=w452-h640" width="452" /></a></div><p></p><p style="text-align: center;"><span style="font-size: medium;"><b> </b></span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-size: medium;"><b>Aspettando il Giorno del Ricordo</b></span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-size: medium;"><b>mercoledì 9 febbraio 2022 ore 18:00<br /></b></span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-size: medium;"><b>Via Toledo 418 - NAPOLI</b></span><br /></p>Opzione Benedettohttp://www.blogger.com/profile/16174016510930041338noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4556154631560182506.post-74005968887275451242022-01-14T12:00:00.001+01:002022-01-20T23:31:49.378+01:00Incontro con Sara Magister a Napoli il 28 gennaio<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgh3a2-Mw3yhZxNu_9tz-3x9mxo_6DdHJ9YwPRAGIICGvcQ2AF-OLTh3tI9nj54brftfoq-2nPzWG8XkY0cAE_HeONBn-VClaGrm9LvqlC0ykbhG7NtE1QNFxllOyCOx2nEJDn3xMyZPZqfOh7dbWFoVo9UxZOae135UHAXkktvT-mJ24RbMX6SY46LAQ=s1683" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1683" data-original-width="1190" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgh3a2-Mw3yhZxNu_9tz-3x9mxo_6DdHJ9YwPRAGIICGvcQ2AF-OLTh3tI9nj54brftfoq-2nPzWG8XkY0cAE_HeONBn-VClaGrm9LvqlC0ykbhG7NtE1QNFxllOyCOx2nEJDn3xMyZPZqfOh7dbWFoVo9UxZOae135UHAXkktvT-mJ24RbMX6SY46LAQ=w452-h640" width="452" /></a></div><br /><p> </p><p></p><p><b> Incontro con la storica dell'arte Sara Magister su "Il naturalismo-realismo cristiano da Caravaggio a de Ribera". Presenta Giovanni Formicola, comunità Opzione Benedetto.<br /></b></p><p><b>Venerdì 28 gennaio 2022, ore 18:00</b></p><p><b>Napoli, salone della Lega Navale</b></p><p><b>Porticciolo del Molosiglio, via Acton </b></p><p style="text-align: center;"><b>diretta streaming su <a href="http://www.facebook.com/OpzioneBenedetto">www.facebook.com/OpzioneBenedetto</a><br /></b></p><p><b> </b><br /></p><p><br /></p>Opzione Benedettohttp://www.blogger.com/profile/16174016510930041338noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4556154631560182506.post-64554253718983457822021-12-31T19:10:00.001+01:002021-12-31T19:10:28.736+01:00Il Bitcoin e le criptovalute: un’opportunità di libertà o una bolla speculativa?<p><a href="https://youtu.be/Hp2X5hu4wuY" target="_blank">Video</a> dell'incontro col dott. Enrico Piccolo sul tema del Bitcoin e delle criptovalute tenutosi il 28 dicembre 2021.</p><p> </p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/Hp2X5hu4wuY" width="320" youtube-src-id="Hp2X5hu4wuY"></iframe></div><br /> <br /><p></p><p><br /></p>Opzione Benedettohttp://www.blogger.com/profile/16174016510930041338noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4556154631560182506.post-55232725743757496892021-10-31T22:43:00.001+01:002022-01-01T16:54:17.948+01:00Croce d'oro tra le sbarre: mons. Gaetano Pollio (1911-1991) - Video<p>Venerdì 12 novermbre 2021 ricorderemo la straordinaria figura di mons. Gaetano Pollio, missionario in Cina e poi arcivescovo di Salerno.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjrHK0_5a5R1aGIQq04BzOhb_qUMdlvxin2Y9usI-dsTtE5UOJb2hv-0rDviKsymfiT3Y-9iEyz1u_qH6kILckZN-NxcXXDFGR4U0ZieRJM7LKA8nDFP0QfAYXublNPUgA_MnphuAumvSqB/s1683/pollio_5.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1683" data-original-width="1190" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjrHK0_5a5R1aGIQq04BzOhb_qUMdlvxin2Y9usI-dsTtE5UOJb2hv-0rDviKsymfiT3Y-9iEyz1u_qH6kILckZN-NxcXXDFGR4U0ZieRJM7LKA8nDFP0QfAYXublNPUgA_MnphuAumvSqB/w452-h640/pollio_5.jpg" width="452" /></a></div><p style="text-align: center;">Presiede S.E. Mons. Andrea Bellandi, arcivescovo di Salerno-Campagna-Acerno<br /></p><p style="text-align: center;">modera Giovanni Formicola, Comunità Opzione Benedetto<br /></p><p style="text-align: center;">intervengono<br /></p><p style="margin-left: 40px; text-align: left;">Don Biagio Napoletano, ordinato da Mons. Pollio</p><p style="margin-left: 40px; text-align: left;">Don Francesco Saverio Casa, curatore del libro “Diario del viaggio dall'Italia alla Cina”</p><p style="margin-left: 40px; text-align: left;">Marco Di Matteo, Associazione Veritatis Splendor</p><p><br /></p><p style="text-align: center;">VENERDÌ 12 NOVEMBRE 2021 H. 18:30<br />Seminario Metropolitano “Giovanni Paolo II”</p><p style="text-align: center;">Via Pompei, 122 - Pontecagnano Faiano (SA)</p><p style="text-align: center;"><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/1nCCXEZ_fuM" width="320" youtube-src-id="1nCCXEZ_fuM"></iframe></div><br /><p style="text-align: center;"><br /></p>Opzione Benedettohttp://www.blogger.com/profile/16174016510930041338noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4556154631560182506.post-29604720574780461272021-09-29T08:43:00.004+02:002022-01-01T16:56:22.450+01:00Lepanto, 450 anni dopo - Video<p> </p><div dir="auto"><div class="ecm0bbzt hv4rvrfc ihqw7lf3 dati1w0a" data-ad-comet-preview="message" data-ad-preview="message" id="jsc_c_2o"><div class="j83agx80 cbu4d94t ew0dbk1b irj2b8pg"><div class="qzhwtbm6 knvmm38d"><span class="d2edcug0 hpfvmrgz qv66sw1b c1et5uql oi732d6d ik7dh3pa ht8s03o8 a8c37x1j keod5gw0 nxhoafnm aigsh9s9 d3f4x2em fe6kdd0r mau55g9w c8b282yb iv3no6db jq4qci2q a3bd9o3v b1v8xokw oo9gr5id hzawbc8m" dir="auto"><div class="kvgmc6g5 cxmmr5t8 oygrvhab hcukyx3x c1et5uql ii04i59q"><div dir="auto" style="text-align: start;"><span style="font-size: small;">Venerdì <b>8 ottobre 2021</b> alle ore <b>18.00</b>, presso il salone della Lega Navale di Napoli, celebreremo il 450° anniversario della Battaglia di Lepanto.</span></div><div dir="auto" style="text-align: start;"> </div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjk3bbTMr2bWPKkwyIJGrY5rFrLrEASNM41agFIlN0g5-8_9b0Y4ZhAc7GJ29oB7Nn3lP8UF9DahpPUxjjc_PxOfSup2rqKnxm06yq5zbdveq71IXUb25i2O_xvsy_mfpKYLlWvAXg0Ils6/s2048/lepanto_rev9.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2048" data-original-width="1447" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjk3bbTMr2bWPKkwyIJGrY5rFrLrEASNM41agFIlN0g5-8_9b0Y4ZhAc7GJ29oB7Nn3lP8UF9DahpPUxjjc_PxOfSup2rqKnxm06yq5zbdveq71IXUb25i2O_xvsy_mfpKYLlWvAXg0Ils6/w452-h640/lepanto_rev9.jpg" width="452" /></a></div><br /><div dir="auto" style="text-align: start;"> </div><div dir="auto" style="text-align: start;"><b>Saluti</b><br />Alfredo VAGLIECO, presidente Lega Navale, sezione di Napoli<br /><br /><b>Lepanto 1571. Le navi, i condottieri, la battaglia, le conseguenze.</b><br />Alberto LEONI, storico, autore di "La Croce e la Mezzaluna”<br /><br /><b>Il rosario nella storia.</b><br />Maurizio BRUNETTI, di Alleanza Cattolica, curatore di "Campioni del rosario. Eroi e storia di un'arma spirituale", di D. Calloway <br /> </div><div dir="auto" style="text-align: start;"><b>Lepanto nell'arte, rassegna iconografica.</b><br />a cura di Sara MAGISTER, storica dell’arte <br /> </div><div dir="auto" style="text-align: start;"><b>Eredità e significato di Lepanto oggi.</b><br />Giovanni FORMICOLA, comunità Opzione Benedetto</div><div dir="auto" style="text-align: start;"> </div><div dir="auto" style="text-align: start;"> </div><div style="text-align: center;"><b>Napoli, salone della Lega Navale</b><br />Porticciolo del Molosiglio, via Acton</div><div dir="auto" style="text-align: start;"> </div><div style="text-align: center;"> (consigliato parcheggio Spalti del Maschio Angioino, o Parco del Castello)<br /></div><div dir="auto" style="text-align: start;"> <br /></div><div dir="auto" style="text-align: start;"> </div><div dir="auto" style="text-align: start;">Non mancate!</div><div dir="auto" style="text-align: start;"> </div><div dir="auto" style="text-align: start;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/SbSKuVurkHY" width="320" youtube-src-id="SbSKuVurkHY"></iframe></div><br /> </div></div></span></div></div></div></div>Opzione Benedettohttp://www.blogger.com/profile/16174016510930041338noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4556154631560182506.post-5942064081283087252021-06-09T23:38:00.000+02:002021-06-09T23:38:21.967+02:00Bergamo: Difesero la fede, fermarono la Rivoluzione<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi5qLY0JfoXk3HFhiZHkVxidhEUIv-o64C9hOLxHcNYJADcH63DOmjQyYKTKPXyvWAgWndVJRvrTOVgRDOKjYU6Dyh_hlQtlZiHN-xx8hZNGDgo9QzgJHBICMgcG2_nZvzsRHQBLHiF00pb/s1754/Difesero+la+fede%252C+fermarono+la+Rivoluzione+%2528sabato+19+giugno+2021%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1240" data-original-width="1754" height="283" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi5qLY0JfoXk3HFhiZHkVxidhEUIv-o64C9hOLxHcNYJADcH63DOmjQyYKTKPXyvWAgWndVJRvrTOVgRDOKjYU6Dyh_hlQtlZiHN-xx8hZNGDgo9QzgJHBICMgcG2_nZvzsRHQBLHiF00pb/w400-h283/Difesero+la+fede%252C+fermarono+la+Rivoluzione+%2528sabato+19+giugno+2021%2529.jpg" width="400" /></a></div><p></p><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial;"><b>Sabato 19 giugno 2021, ore 15:30</b></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial;"><b> </b></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial;">Bergamo - </span><span style="font-family: arial;">Aula Magna Santa Geltrude Comensoli (</span><span style="font-family: arial;">via Sant’Antonino, 8) (parcheggio interno)</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial;"><br /></span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: arial;"><b>DIFESERO LA FEDE, FERMARONO LA RIVOLUZIONE</b></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial;">Programma<span><a name="more"></a></span>:</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial;">- introduzione dell’<b>avv. Lorenzo Vitali</b>, presidente del <i>Comitato Summorum Pontificum di Bergamo</i>;</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial;">- <b>avv. Giovanni Formicola</b>, <i>Comunità Opzione Benedetto</i> - <b>LA CRISTIADA, MESSICO 1926-1929</b>;</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial;">- <b>don Santiago María Gassín Ordóñez S.D.B.</b>, docente dell’<i>Università Pontificia Salesiana</i> - <b>LA CRUZADA, SPAGNA 1936-1939</b>;</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial;">- <b>avv. Giovanni Formicola</b>, <i>Comunità Opzione Benedetto</i> - <b>LA RESISTENZA CATTOLICA, ITALIA 1948-2021</b>.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial;">Prenotazione all’indirizzo </span><a href="mailto:info@summorumpontificumbergamo.it" style="font-family: arial;">info@summorumpontificumbergamo.it</a>.</div>Opzione Benedettohttp://www.blogger.com/profile/16174016510930041338noreply@blogger.com0