venerdì 20 novembre 2020

1975 - 20 novembre - 2020

Quarantacinque anni fa si compiva il pellegrinaggio terreno di Francisco Franco Bahamonde (1892-1975). In un altro tempo, la Chiesa avrebbe da tempo iniziato il processo di beatificazione d'un uomo che, proclamando e guidando con fede ardente, eroismo e sagacia militare, la cruzada nacional anticomunista, le ha garantito la sopravvivenza storica (cfr. il mio Difesero la fede, fermarono il comunismo). Per capirci: questa presenza storica è praticamente scomparsa, e con essa fede e missione cristiane, nei luoghi d'origine dei suoi padri. E quanto essa sia importante lo dice il tratto paolino fides ex auditu (Rm 10,17). Cioè la fede dipende dalla predicazione - che a sua volta dipende dalla agibilità storica della Chiesa -, e senza la fede non si può piacere a Dio (Eb 11,6). Invece di beatificarlo, o almeno onorarne la memoria, dopo averlo contrastato in vita preferendogli addirittura terroristi comunisti, anarchici, etarras, oggi troppi uomini di Chiesa - e non solo chierici - se non hanno dannato la sua memoria, lo hanno dimenticato e ignorato, e purtroppo si sono anche fatti complici della postuma vendetta socialcomunista, non vietando - l'unica eroica opposizione nota è stata del priore Santiago Cantera - l'esumazione delle sue spoglie mortali dall'abbazia della Santa Cruz, meglio nota come Valle de los caìdos, cioè la profanazione della salma, espulsa con la forza di stato dal suo avello.

Ma noi non lo dimentichiamo.