domenica 29 dicembre 2019

Il nostro 2019

Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare (Lc 17, 10)

 

Cari Amici,
anche quest'anno pubblichiamo l'elenco delle attività che abbiamo promosso come Comunità Opzione Benedetto, che hanno promosso altre entità affini ed amiche, o - se promosse da altri - hanno visto la partecipazione operativa di qualcuno di noi.


Grazie a tutti coloro che, nei più vari modi, non ultimo l'azione di grazia, hanno reso possibile tutto questo.


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Mercoledì 23 gennaio h. 19:30, Salerno, parrocchia di san Pietro in Camerellis, riunione di Opzione Benedetto, letture da I dialoghi di San Gregorio Magno e da Il Sessantotto. Macerie e speranza.

Venerdì 25 Gennaio h. 20:45, Bergamo, convento dei Frati Cappuccini, incontro organizzato da cari amici e presieduto da Lorenzo Vitali su La santa casa di Loreto. Una delle reliquie più importanti della Cristianità. In quella casa avvenne l'incarnazione del Verbo, qui la santa famiglia viveva ed educava Nostro Signore Gesù Cristo. Tra storia, scienza, teologia e spiritualità si è contemplata la bellezza del miracolo d'uno dei Santuari Mariani più famoso del mondo.

sabato 21 dicembre 2019

La tregua del Natale 1914

Tutto nacque con una musica, il famoso canto di Natale Stille Nacht.
Siamo agl'inizi della Prima Guerra Mondiale, e i soldati tedeschi in trincea espongono i primi alberi di Natale, la notte della Vigilia, una notte speciale per milioni di famiglie, dove tutto può succedere.
Dall’altra parte del filo spinato si trovano i militari britannico-francesi, che odono le canzoni cantate dai loro rivali. Le ascoltano e non possono fare altro che commuoversi.
Da un reticolato all’altro, incredibilmente, iniziano a scambiarsi non pallottole ma auguri di Natale.
Questo famoso episodio è stato soprannominato la Tregua di Natale. La Prima Guerra Mondiale era cominciata da 5 mesi, il tempo che basta per seppellire già un milione di morti. Il 7 dicembre 1914, il Papa Benedetto XV avanzò la proposta di sottoscrivere una tregua natalizia tra i governi belligeranti, chiedendo che “i cannoni possano tacere almeno nella notte in cui gli angeli cantano”, richiesta che tuttavia fu ufficialmente respinta.
Sul fronte Occidentale, il Belgio, allora invaso dalla Germania, è diventato un vero e proprio campo di battaglia. E’ la famosa guerra di trincee, studiata da molti di noi sui libri di storia, dove migliaia di uomini erano stipati come topi in questi lunghi buchi fatti nel terreno, da dove uscivano soltanto per farsi massacrare. 
Una guerra straziante, un'inutile strage spinta soprattutto dalla massoneria internazionale, che influenzava e non poco i governi dell'Intesa, cui incredibilmente si associò l'Impero russo per la sua atavica "paura" della Germania, il che ne segnò la catastrofe e la susseguente instaurazione della più feroce tirannia che l'Europa abbia mai conosciuto, la più lunga impresa criminale della storia, il cancro comunista che metastatizzò di sé tanto mondo. Lo scopo della Rivoluzione europea, di cui all'epoca la suddetta massoneria era uno degli agenti principali, nella congiuntura era l'abbattimento degl'imperi centrali, eco storica della cristianità, specialmente quello absburgico, erede del Sacro Romano Impero, cioè della struttura prima religioso-culturale, poi politica, di quella civiltà cristiana cui la Rivoluzione giura odio implacabile.  
Ma poi giunse quella notte, un miracolo, non c’è dubbio, dove per alcune ore regnò una pace assordante. Quella notte sembrava soltanto un lontano sogno, che la luce solare avrebbe presto dissipato. Ma invece no. E solo il Natale cattolico, solo i canti che la fede autentica che ne segnava lo spirito aveva ispirato a popoli e artisti, avrebbero potuto, come poterono, spontaneamente senza alcun comando generare un fenomeno a tutt'oggi unico nella storia moderna (in quella pre-moderna le "tregue di Dio" - a Natale, come in altre solennità e tempi liturgici forti - erano codificate nello "ius in bello"). Fu una manifestazione del "resto" dell'Europa cristiana, viva più nei comandati che nei capi.
 
I collegamenti che seguono (nel primo c'è una parte che manca nel secondo, nel secondo una parte che manca nel primo) rimandano ad una fedele e commovente rappresentazione cinematografica ("Joyeux Noel") di quanto davvero accadde. 

https://www.youtube.com/watch?v=rFI5KKEo5NQ

https://www.youtube.com/watch?v=u9TFJHVibHY

domenica 24 novembre 2019

Cristo Re dell'universo

«Dixit itaque ei Pilatus: “Ergo rex es tu?”. Respondit Iesus: “Tu dicis quia rex sum”». «Allora Pilato gli disse: “Dunque tu sei re?”. Rispose Gesù: “Tu lo dici: io sono re”» (Gv. 18, 37). Gesù non rifiuta la regalità, non si schermisce, non teme il peso delle parole, non si sottrae all’«investitura», non insegna quella «falsa modestia», quella contraffazione dell’umiltà con le quali si evitano gli onori per non portarne gli oneri, o si professa un egualitarismo tanto infondato quanto solo ostentato.

Egli si dichiara, come uomo e come Dio, come uomo-Dio, «Re dell’universo». «Bestemmia», per il Sinedrio, perché si fa Dio; ma «bestemmia» anche per noi uomini d’oggi, così idolatri di libertà ed uguaglianza, perché si costituisce in autorità, perché pretende di «comandare». La sua regalità non può, infatti, essere quella di un moderno «re costituzionale», che regna ma non governa. Essa o è effettiva o non è. Può essere solo un’autentica sovranità: Gesù dichiara di essere il Signore. L’unico ed il solo: risponde al rappresentante del più potente sovrano, in quei luoghi ed in quei tempi, e mite, ma fermo, si proclama Re, dicendogli «tu stesso mi riconosci come Re», cioè «anche quel potere temporale che tu rappresenti mi è soggetto». Egli è davvero Dominus Iesus, il Signore Gesù.

martedì 29 ottobre 2019

Per il mese missionario

Da questo campo missionario, dove da mane a sera vivo tra pagani, dove vedo tutte le tenebre del paganesimo, non ho che ringraziare Dio per la luce del Vangelo da cui siamo illuminati. E con me dovrebbero ringraziare Dio anche tutte le persone tra le cui mani giunge questa precipitata relazione: oh sì, pregate, pregate sempre per le missioni e per i missionari, pregate per tutti questi milioni d'infedeli che vengono nell'ovile di Cristo dove solo è vita e verità. Noi soffriamo, lavoriamo, moriamo per la conversione di questo immenso popolo: siamo pronti a dare il sangue, come più di trenta l'hanno dato in questi ultimi anni, non temiamo le fughe precipitose, i nascondigli, le catene e le fucilate dei briganti o dei bolscevichi, a tutto siamo pronti per attirare alla Chiesa Cattolica infedeli e infedeli.

Queste le parole, oggi impronunciabili, di Mons. Gaetano Pollio (1911-1991) tratte da Diario del viaggio dall'Italia alla Cina, ovvero da Sorrento a Kaifeng, con-fine edizioni, 2019.

Mons. Pollio era originario di Meta di Sorrento. Fu missionario in Cina; arcivescovo di Kaifeng (Cina) dal 1946 al 1948, quando viene catturato dai comunisti e tenuto prigioniero fino al 1951 a regime durissimo; arcivescovo di Otranto dal 1960 al 1968; poi arcivescovo di Salerno dal 1969 al 1984.


mercoledì 23 ottobre 2019

Fu legale l'operazione?


In un villaggio di nome Levroux avendo voluto [Martino] ugualmente abbattere un tempio che una falsa superstizione aveva colmato di ricchezze, la folla dei pagani gli oppose resistenza [...]. E così si ritirò nelle immediate vicinanze; là per tre giorni, vestito del cilicio e coperto di cenere, in continui digiuni e orazioni, pregava il Signore, affinché la virtù divina distruggesse quel tempio, poiché la mano dell'uomo non aveva potuto abbatterlo. Allora si presentarono all'improvviso due angeli armati di lancia e di scudo a guisa di milizia celeste, dicendosi inviati dal Signore per fugare quella rustica moltitudine e portare aiuto a Martino, affinché nessuno, mentre il tempio veniva demolito, opponesse resistenza: ritornasse dunque e devotamente compisse l'opera intrapresa. Così riandato al villaggio [...] demoliva fin dalle fondamenta il tempio profano [e] ridusse in polvere tutte le are e le statue.

Tratto da Sulpicio Severo, Vita Sancti Martini [di Tours], XIV, cit. in Richard Fletcher (1944-2005), La conversione dell'Europa. Dal paganesimo al cristianesimo. 371-1386, trad. it. Tea, Milano 2003, p. 62.

Immagine: Ignoto, San Nicola distrugge gli idoli pagani, Monastero di Esphigmenou (Grecia)

venerdì 19 aprile 2019

La morte di Gesù e la discesa agli inferi

Per quanto riguarda la definizione della morte di Cristo, essa è stata in tutto una vera morte umana, quindi ha comportato la separazione dell’anima dal corpo, come mostrano i Vangeli dicendo che Gesù emise lo spirito dal corpo. Gesù è stato veramente morto per circa tre giorni1, fino alla risurrezione. Nello stato di morte, la sua natura umana ha conosciuto il paradosso2 che tutti i morti conoscono: la separazione dell’anima dal corpo. Nel caso unico di Gesù, però, l’anima e il corpo, pur separati tra loro, erano sempre l’umanità del Verbo, perché ipostaticamente uniti nella natura divina. Questo vuol dire che la natura umana di Gesù, anche nello stato di morte, è sempre la natura umana assunta dalla Persona del Figlio. Mentre durante la vita terrena (e dopo, nella vita risorta), anima e corpo sono uniti, e così li possiede la Persona divina, durante la morte il Verbo continua sempre ad assumerli, ma separatamente3. Il corpo morto di Cristo che sta nel sepolcro è sempre il corpo del Verbo e così l’anima. La morte di Gesù è stata vera morte, come sottolinea il Nuovo testamento enfatizzando che Egli fu <<sepolto>> (non si è trattato, quindi di una morte apparente). Il corpo del Signore viene sigillato nella nuda roccia di un sepolcro appena fuori di Gerusalemme e lì attende, incorrotto, la sua risurrezione.

domenica 10 marzo 2019

Battaglia sul politically correct

Eugenio Capozzi è ordinario di storia contemporanea all’Università degli Studi di Napoli Suor Orsola Benincasa. È autore di diversi volumi: Il sogno di una Costituzione (2008), Partitocrazia (2009), Storia dell’Italia moderata (2016). Lo scorso 29 novembre è uscito il suo ultimo saggio, Politicamente corretto, storia di un’ideologia. Un volume prezioso che, grazie ad una rigorosa ricostruzione storica, permette di comprendere le origini, l’avvento e la pervasività del
politicamente corretto.

Professore, lei ha definito il politicamente corretto come l’espressione di un’ideologia: di cosa si tratta?

Il politicamente corretto è l’espressione retorico-precettistica del neoprogressismo, cioè l’ultima delle ideologie, che possiamo anche chiamare, come lo ha definito Mathieu Bock-Coté,«utopia diversitaria», «culto dell’altro». È un’ideologia simile a quelle ottocentesche e novecentesche. Essa si afferma con il tramonto di fascismo e nazismo e con la crisi del modello comunista sovietico, su cui si innestano i valori e le idee portate dai baby-boomers.

lunedì 11 febbraio 2019

XV Giornata di formazione e convivialità




XV Giornata di formazione e convivialità "Andrea Pappalardo”

L'Italia tra Rivoluzione e Contro-Rivoluzione. Saggio di Giovanni Cantoni

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Sabato 23 febbraio 2019

PROGRAMMA

h. 10:00, accoglienza e recita del S. Rosario
h. 10:30, primo intervento
h. 12:00, secondo intervento
h. 13:15, pranzo

giovedì 31 gennaio 2019

Ma quali diritti, l'ideologia gender piace solo perchè fa fare tanti soldi

Judith Butler
Oggi capita di doversi inchinare alla teoria del gender anche per lavorare e per non finir tacciati di omofobia, sessismo, e inaccettabile ignoranza «scientifica». Ma cos'è, come nasce, e cosa dice questa teoria, che secondo molti scienziati politici e sociologi non ha comunque nulla di vagamente scientifico?

Un esempio tra i tanti: Bryan S. Turner, fra i più importanti sociologi viventi, considera i lavori dell'inventrice della teoria, Judith Butler un «esempio di confusione tra le proprie opinioni e i fatti della realtà». Non poco, per un pensiero che pretende di organizzare in modo nuovo la vita delle persone. Seguirne le vicende e la nascita ci può aiutare a capire alcune delle più profonde contraddizioni del mondo occidentale di oggi.

Il luogo in cui nasce questa «teoria» è uno dei templi di formazione dell'élite americana: il college Bennington, nelle verdi e curate campagne del Vermont, 71.000 dollari l'anno.

martedì 29 gennaio 2019

Dobbiamo imparare a discriminare, cioè a ragionare con la nostra testa

Parla Giancarlo Ricci, lo psicanalista processato dall'ordine professionale della Lombardia per aver detto che i bimbi hanno bisogno di papà e mamma. «Oggi siamo liberi di fare tutto, ma abbiamo perso il pensiero critico»

Di Giancarlo Ricci il nostro giornale ha parlato spesso, nei mesi passati. Abbiamo parlato dei volumi - molto interessanti - che ha pubblicato. Ma soprattutto ci siamo dovuti occupare di una brutta storia che lo riguarda. Lo psicanalista milanese è stato colpito da un procedimento disciplinare dal'Ordine degli psicologi della Lombardia per aver parlato della funzione essenziale di padre e madre nella crescita del bambino. Una faccenda allucinante, che ora Ricci ha deciso di ricostruire in un bel libro intitolato Il tempo della postlibertà. Destino e e responsabilità in psicanalisi, in uscita per Sugarco.

«La mia vicenda con l'Ordine degli psicologi risale al gennaio  del 2016 », ci racconta Ricci. «Sono stato invitato a partecipare al programma di Paolo Del Debbio, Dalla vostra parte, si parlava di un insulto omofobo su un campo di calcio. Eravamo nelle settimane e nei mesi precedenti l’approvazione della legge Cirinnà sulle unioni civili. Ogni giorno sui media, a gettito continuo, venivano diffusi pareri, confronti e dibattiti su tematiche relative all'argomento. Ricordo che la trasmissione è durata 45 minuti e io ho parlato per circa 3 minuti e mezzo. Tanto è bastato perché qualcuno ravvisasse violazioni del codice deontologico. A rivolgersi all'Ordine, ovviamente, sono stati professionisti vicini ai movimenti gay e Lgbt»

giovedì 24 gennaio 2019

Il Sessantotto: la rivoluzione sbagliata

Siamo una nazione allo sbando in un continente allo sbando con una natalità che si avvia serenamente all’estinzione e un’estinzione già avviata che non si preannuncia per niente serena.

E’ fondamentale continuare a parlare del Sessantotto, o meglio contro il Sessantotto. La società prima del Sessantotto non era perfetta: perché avrebbe dovuto esserlo? Era piena di ingiustizia: perché avrebbe dovuto essere altrimenti? In tutti i casi il mostro nazista era stato sconfitto e il mostro sovietico si era attenuato e ingrigito rispetto al fiume di sangue del periodo staliniano, stava nascendo una maggiore ricchezza. La società occidentale che ha preceduto il Sessantotto era veramente zeppa di difetti e sicuramente, come ogni società umana, necessitava di infinite migliorie, da fare con umiltà e gratitudine per tutta la marcia dell’umanità fatta prima, senza disprezzo, senza arroganza, senza distruggere e senza uccidere.

Per comprendere il Sessantotto è molto utile riascoltare la conferenza tenuta a Parma il 7 aprile 2018 da Giovanni Formicola o, meglio, leggere il suo preziosissimo e densissimo libro Il Sessantotto, macerie e speranze (edizioni Cantagalli). Soprattutto oggi è importante studiare il Sessantotto, perché i sessantottini “si sono fatto grandi” e occupano cattedre e presidenze di Corti di Cassazione, tribunali, e quindi il Sessantotto non si è esaurito: è vivo e vegeto.

mercoledì 23 gennaio 2019

Video degli incontri di Opzione Benedetto

Ecco i video di alcuni degli incontri organizzati da Opzione Benedetto:
 

Il Bitcoin e le criptovalute: un’opportunità di libertà o una bolla speculativa?

Intervento di Enrico Piccolo.

Incontro online, 28 dicembre 2021

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Lepanto 1571-2021

Interventi di Alberto Leoni, Maurizio Brunetti, Giovanni Formicola, Sara Magister (a cura di).

Napoli, 8 ottobre 2021

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A quarant'anni dal 13 MAGGIO 1981: l'attentato a s. Giovanni Paolo II e il mistero di Fàtima

Interventi di Giovanni Formicola e Aldo Maria Valli.

Incontro online, 13 maggio 2021

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Giovanni Cantoni, maestro e guida della Contro-rivoluzione in Italia

Interventi di Juan Miguel Montes Cousino, Eugenio Capozzi, Giovanni Formicola, Ettore Gotti Tedeschi.

Incontro online, 16 gennaio 2021

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1948-1978. La guerra dei trent'anni contro l'Italia cristiana

Interventi di Renato Cirelli, Corrado Gnerre, Giovanni Formicola

Portici (Na), 17 novembre 2018
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Aleksandr Isaevič Solženicyn. Anche un uomo solo può cambiare la storia, con l'aiuto di Dio

Intervento di Giovanni Formicola, introduzione di Beatrice Novelli, letture a cura di Yuri Buono

Napoli, 26 ottobre 2018
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Sessantotto e Humanae Vitae. Due antropologie contrapposte

Interventi di: Mons. Marcello De Maio e Giovanni Formicola

Salerno, 8 giugno 2018
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domenica 13 gennaio 2019

Battesimo del Signore

Il battesimo di Cristo al fiume Giordano è evento fondatore rispetto al Sacramento del Battesimo, ma non è tale Sacramento. Gesù non ha ricevuto il Sacramento del Battesimo da San Giovanni Battista. Al contrario, quell’evento viene letto dalla Tradizione come come il momento in cui il Signore ha santificato la acque, immergendo in esse il suo corpo santissimo, rendendole così atte a veicolare la grazia del Sacramento cristiano. Immergendosi nel Giordano, Cristo annega nell’acqua l’uomo del peccato e ci dona la possibilità di nascere a vita nuova.

Don Mauro Gagliardi, La Verità è sintetica. Teologia dogmatica cattolica, Cantagalli

martedì 8 gennaio 2019

2018: un anno di attività

Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare (Lc 17, 10)

Cari Amici,
all'inizio di questo nuovo anno vi proponiamo l'elenco delle attività che abbiamo promosso, quelle cui è intervenuto qualcuno di noi, e quelle che in qualche modo sono state ispirate in una certa famiglia spirituale.

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Venerdì 5 gennaio 2018 h. 10:00, Nocera Inferiore, ristorante Famiglia Principe 1968 (menu di magro; è venerdì), X giornata di formazione e convivialità "Andrea Pappalardo", su "La Rivoluzione dell'arte moderna". h. 10:30 Primo intervento, "Opzione Benedetto. Ministerialità, significato e funzione dell'arte nella civiltà". h. 12:00 Secondo intervento, "Opzione Benedetto. La Rivoluzione dell'arte moderna: architettura, pittura, scultura e musica".

Venerdì 12 gennaio 2018, Portici, parrocchia Maria SS. della Salute, presentazione del volume del card. Robert Sarah "La forza del silenzio". Con la partecipazione dell'autore, che celebrerà la S. Messa alle 18:00, a seguire la presentazione del libro da parte di don Mauro Gagliardi e poi l'intervento del cardinale. [Duecentocinquanta presenti]

Sabato 13 gennaio 2018, Salerno, parrocchia S. Pietro in Camerellis, come sopra. [Trecento presenti].

Sabato 27 gennaio 2018 h. 17:00, Sorrento, sala consiliare del comune, presentazione di "Antologia della contrapposizione", con Formicola e l'autore, Alessandro Bifulco. [Circa cento presenti].

Domenica 28 gennaio 2018 h. 18:00, Roma, "salotto" sul tema “La donna al tempo della nuova islamizzazione dell’Europa”, con Lorenza Formicola relatrice.

Vangelo in pillole per principianti e poco dotati.

Il Vangelo riporta le parole di Cristo. A Cristo o ci credete o non ci credete, ma non inventatevi che fosse panna montata e zucchero filato. In tutti i Vangeli si dichiara Figlio del Padre e il Padre è il Dio degli Eserciti e Colui che ha distrutto Sodoma. Anche se adesso il cristianesimo è diventata un religione tutta panna montata e zucchero filato, nei suoi discorsi Cristo parla di punizione e castighi.

Nel dare le istruzioni ai Dodici Apostoli mandati per la prima volta a predi­care e convertire i peccatori, Cristo dice a proposito di chi li rifiuta: “In verità vi dico: nel giorno del Giudizio il paese di Sodoma e Gomorra sarà trattato meno severamente di quella città” (Mt 10, 15). 

Il concetto viene ribadito poco dopo.

“Guai a te, Corazin! Guai a te, Betsaida! Perché se a Tiro e a Sidone fossero avvenuti i miracoli compiuti in mezzo a voi, già da gran tempo avrebbero fatto penitenza cinti di cilicio e ricoperti di cenere. Perciò vi dico: nel giorno del Giudizio Tiro e Sidone saranno trattate meno severamente di voi. E tu Cafarnao, sarai esaltata sino al cielo? Tu discenderai all’inferno: perché se in Sodoma fossero avvenuti i miracoli operati in te, oggi ancora sussisterebbe. E però vi dico, che nel giorno del giudizio il paese di Sodoma sarà trattato meno dura­mente di te” (Mt 11, 21-24).