mercoledì 6 maggio 2020

San Giorgio icona della Contro-Rivoluzione

Una lettura contro-rivoluzionaria dell'icona di san Giorgio, un "classico" - un po' dimenticato - di Giovanni Cantoni del 1971.
 

 
La visione cristiana della storia, così ben sintetizzata nella dottrina agostiniana delle due città, e il tratto paolino 'Militia est vita hominis super terram (Job 7,1), ci autorizzano a servirci [...] di una raffigurazione tipica dell'iconografia cristiana, la lotta di san Giorgio con il drago [...].
 
Nell'icona tradizionale sono presenti diversi personaggi, diversi attori, che raffigurano realtà diverse. San Giorgio anzitutto, l'uomo virtuoso, che lotta con il Demonio, per la liberazione d'una principessa che assiste allo scontro, mentre dall'alto una mano benedice. Il cavaliere, armato di tutto punto, cavalca un focoso destriero e colpisce con la lancia il drago.

Le diverse raffigurazioni pittoriche non sono che variazioni su questo tema, di cui ci pare opportuno proporre una lettura contro-rivoluzionaria, non dimenticando l'importanza che ha un'immagine nel ricordare un'idea, e la possibilità di correggere un'esposizione anche sul fondamento d'un'immagine tradizionalmente costruita.

Dunque, la lotta di san Giorgio con il drago può essere assunta come archetipo della battaglia contro-rivoluzionaria.

San Giorgio è il combattente della Contro-Rivoluzione, cioè un uomo tendente alla santità, attraverso il culto e la coltivazione della propria 'terra', della propria umanità (Giorgio da gheorgòs , agricoltore, coltivatore). Il drago, talora rappresentato con un'unica testa, talora con più, è figura della Rivoluzione, una  nella sua essenza e molteplice  nelle sue manifestazioni.

La principessa da liberare è la città cristiana da restaurare, mentre la mano benedicente è l'indispensabile grazia di Dio.

San Giorgio ha un'arma con cui colpisce il mostro: la lancia, la dottrina vera, la verità; e un aiuto animale: il cavallo, che gli dà un modo, un ritmo di lotta, un galoppo che è strategia e un trotto che è tattica.

Tutto si esaurisce in questo quadro e, per altro, questo quadro sintetizza mirabilmente, ci pare, il tutto della Contro-Rivoluzione, della lotta per la Restaurazione. Ricordiamolo e impariamo a leggerlo e a coglierne la ricchezza enorme di lezioni che se ne possono trarre.

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